ROMA - Inizia la seconda pausa Nazionali della stagione e la Lazio la approccia con un po' di malumore per come poteva finire la sfida contro il Bologna.

C'è ancora rammarico per il calcio di rigore sprecato da Correa all'87' che poteva assicurare ottimi tre punti ai biancocelesti. Penalty a parte però, ci sono degli aspetti che il club capitolino nelle prossime due settimane dovrà curare, e non si tratta solamente della fase difensiva.

ZERO GOL DA PALLA INATTIVA E DA FUORI AREA

Sono 13 i gol segnati dalla Lazio in questo inizio di Serie A. 3 invece quelli in Europa League. In nessuno di questi i biancocelesti hanno gonfiato la rete da palla inattiva o da fuori area. Si tratta di un particolare importante perché la squadra di Inzaghi in ogni gara va in doppia cifra tra corner e calci di punizione, ma in nessun caso questi ultimi sono stati sfruttati, almeno finora. Quello delle palle inattive è una problematica in linea con lo scorso anno visto che arrivati al 7 ottobre la casella dei gol da punizione o angolo recitava comunque 0. Eppure la Lazio ha saltatori importanti come Acerbi, Milinkovic e anche lo stesso Luiz Felipe.

Anche i tiri da fuori area corrispondono a un limite dei biancocelesti dati alla mano. La squadra di Inzaghi ha calciatori molto qualitativi nella linea mediana come Luis Alberto e Milinkovic. Eppure raramente entrambi arrivano al bersaglio da fuori area. Anche uno che in passato ce l'aveva come prerogativa, ovvero Marco Parolo, ha abbassato ampiamente i propri standard. Sorprendere l'estremo avversario da oltre 16 metri non è certamente facile, ma a quanto pare la Lazio ha perso lo smalto. Biancocelesti quindi carenti in gol da palla inattiva e da fuori area: quale momento migliore per ritrovarsi con la sosta alle porte?