ROMA - La salute prevale ancora sulla voglia immensa di tornare a giocare. Lotito non s'arrende, ma intanto la Lazio rinvia a data da destinarsi la ripresa delle sedute. In realtà ieri, dopo lo stesso comunicato biancoceleste, il presidente contava ancora di poter far tornare giovedì i suoi giocatori a correre, ma adesso diventa una mission impossible col passare delle ore. Poco importa che Formello sia stata bonificata a dovere o che sia stato stilato un “programma specifico” per garantire la sicurezza di ogni giocatore. Con l'ultimo decreto è sempre più difficile, persino per i club professionisti, tornare a una vita semi-normale. I calciatori biancocelesti, come il resto degli italiani, sono stanchi di stare rinchiusi nelle proprie case, ma i numeri dei contagi da Coronavirus incutono ancora timore. Persino nel loro settore: «Speriamo che presto potremo tornare a giocare – ammette Luis Alberto su Instagram - ma prima dobbiamo pensare a guarire. Mando un saluto a tutti e sempre forza Lazio». Il miglior assistman della Serie A invia fra le righe un messaggio anche a Lotito, convinto che ci siano già le condizioni per poter ricominciare un ricondizionamento atletico. Il numero 10 e i compagni stanno portando avanti nelle loro abitazioni esercizi per il mantenimento, ma è chiaro che servirà ben altro per recuperare la forma migliore e lo scatto. Il preparatore Ripert parla di tre-quattro settimane per ritrovare la condizione top per il campionato. Nell'ultima conference call di Lega, le società hanno fissato il 4 aprile come data comune in vista di un'ipotetica ripresa delle partite il 3 maggio, ma non c'è nessuna certezza nemmeno su questo.
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Ripresa allenamenti Lazio, Lotito non si è affatto arreso
Ieri contava ancora di riprenderli giovedì, al massimo aspetterà sino al 4 aprile. Ma questo campionato si deve finire
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Proseguono così i botta e risposta a distanza contro l'intransigenza di Lotito a voler far ripartire il suo motore. Sono diversi i presidenti che non si espongono, ma la pensano come collega biancoceleste. Bisogna però anche fare i conti con le ammonizioni e le misure governative. Mister Inzaghi ha dato il suo benestare a riprendere le sedute, ma pure lui ha diverse remore: la moglie Gaia è incinta e non vuole rischiare. Anche se Lotito ha assicurato le massime cautele. Persino tamponi per tutti prima d'entrare nel centro sportivo e lavorare. Poi gruppi da 7-8 insieme, tecnici divisi, un medico e massimo tre fisioterapisti al seguito, un giocatore per volta in palestra e docce chiuse. Il presidente aveva addirittura pensato di mandare la squadra in ritiro a Norcia come soluzione, ma l'idea sembra già tramontata con ogni ulteriore restrizione. «Tempo e pazienza, insieme ce la faremo», assicura Caicedo, postando il suo gol contro il Cagliari allo scadere. Nonostante questo incubo generale, nessuno in casa Lazio vuole spegnere la speranza né rassegnarsi sul sogno tricolore.
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