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Scozia amara: la solita Lazio a due volti si piega al Celtic Park

La Lazio perde 2-1 al Celtic Park, ora il girone si complica

redazionecittaceleste

di Lorenzo Beccarisi

ROMA - "Welcome in paradise" si legge al Celtic Park, ma l'atmosfera in quel di Glasgow sembra piuttosto infernale. Doveva essere una partita maschia, posta sul piano fisico, così è stato. La Lazio fatica ad imporre il proprio gioco e deve calarsi sul piano dei suoi avversari che non disdegnano interventi duri e decisi sui vari portatori di palla. Il primo squillo laziale arriva solo al 17': la conclusione di Correa dalla distanza è un passaggio a Forster. Gli scozzesi si affacciano più volte dalle parti di Strakosha, con Edouard che non viene mai fermato da Vavro - colpevolmente in ritardo in più di una circostanza - e con Christie che scheggia il palo esterno al 16'. Nonostante gli spaventi è comunque Inzaghi ad esultare per primo: il gol che sblocca la partita arriva al 40' e porta la firma di Manuel Lazzari. L'ex esterno della Spal mette a tacere le critiche che ha ricevuto nei giorni scorsi con una corsa di 90 metri, a tu per tu col portiere ha la lucidità necessaria per freddare il portiere e portare i suoi vantaggio.

La ripresa vede i padroni di casa di nuovo impartire il proprio stile di gioco. Il pareggio, vista la pressione, arriva inevitabilmente ed è siglato da Christie che al 67' fredda Strakosha con un mancino a giro sul secondo palo. Poco prima, Correa, aveva colpito il palo da distanza ravvicinata. La gara torna su ritmi piuttosto agonistici, ma la Lazio quando trova spazio riesce sempre a mettere in luce la sua superiorità qualitativa: al 78' Forster deve superarsi su Parolo che calcia da due passi. Ci riprova Immobile all'84', ma la conclusione è sbilenca. La squadra paga dazio i suoi errori: all'89' Jullien svetta da corner e regala il successo ai suoi. Forster, in extremis, legittima il successo con una parata surreale fatta sulla conclusione di Cataldi.