ROMA - Chiusa tutta la Curva Nord nella prossima gara casilinga contro il Celtic. Il dispositivo, che da Nyon avevano deciso di pubblicare ufficialmente oggi per via del caos internazionale scoppiato dopo le gare di qualificazione ad Euro 2020 tra Francia e Turchia e Bulgaria e Inghilterra. Piccolo qui pro quo con la Lazio che, ricevuta la sentenza (la Uefa manda prima ai club), ha pubblicato sul proprio sito un comunicato di risposta al dispositivo che però era ancora nei cassetti di Nyon e non ancora ufficiale. Tutto sommato si è trattato di una sentenza molto soft. Il timore, oltre al rischio maggiore, era quello di avere una gara a porte chiuse da subito. Ossia nel match del 7 novembre contro il Celtic. Una decisione che però ha tenuto conto della netta condanna espressa prontamente dalla società biancoceleste nei confronti degli odiosi atti razzisti compiuti da pochi irresponsabili. La tolleranza zero del presidente Lotito è stata apprezzata dalla Uefa che ha usato la mano morbida nonostante sul club laziale su pendesse già una recidiva. Infatti proprio contro il Rennes i biancocelesti scontavano la chiusura di un settore proprio per i saluti romani fatti da un gruppetto di laziali a Siviglia in occasione della gara di ritorno dei sedicesimi di finale della passata edizione dell’Europa League.
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Sentenza soft dalla Uefa, merito di Lotito… E dei 9mila scozzesi
Il massimo organismo ha gradito la tolleranza zero della Lazio, ma ha anche tenuto conto dei tantissimi tifosi del Celtic che avevano già acquistato il biglietto per il 7 novembre.
DASPO E SCOZZESI
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Il giorno dopo l’apertura del fascicolo da parte degli ispettori del massimo organismo europeo il numero uno laziale aveva immediatamente condannato tali comportamenti rendendosi disponibile a collaborare per l’individuazione dei responsabili. Sono stati visionati tutti i filmati delle telecamere a circuito chiuso dell’Olimpico e incrociato i nominativi con quelli sui tagliandi. Alcuni nomi sono già sul tavolo della Questura e della Digos che nei prossimi giorni procederanno con denuncia e daspo. La società, inoltre, come si legge nel comunicato «ribadisce la propria intenzione di perseguire penalmente e civilmente i responsabili di manifestazioni inaccettabili che provocano non solo gravissimi danni all’immagine ed al patrimonio della Lazio ma che penalizzano pesantemente la stragrande maggioranza di una tifoseria da sempre estranea e contraria alle intemperanze razziste di una sparuta minoranza». Oltre a questo la Lazio, che vuole difendere la «reputazione e tradizione del club» si riserverà di espellere i colpevoli dallo stadio come consentito dal codice etico firmato da tutte le società. Dunque nella gara interna del 7 novembre contro il Celtic i biancocelesti non potranno contare sulla curva Nord. E la sentenza emessa dalla Uefa ha tenuto conto anche dei 9 mila tifosi scozzesi già in possesso del biglietto della partita e dei voli per Roma. Una gara che comunque si preannuncia a forte rischio viste le simpatie politiche degli scozzesi opposte a quelle dei tifosi biancocelesti. Intanto la Lazio come viene rimarcato nel comunicato a firma del presidente Lotito «sulla base di risultanze in corso di reperimento, si riserva di presentare ricorso alle decisioni Uefa per ridurre penalizzazioni che si scaricano in gran parte sui tifosi più responsabili e virtuosi». Nelle prossime ore, dunque, si valuterà se ricorrere in secondo grado o meno.
Cittaceleste.it
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