Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

notizie

Tutta la Lazio si stringe a difesa del gruppo: “Basta caccia all’uomo”

Notizie Lazio: mister Inzaghi

Inzaghi e Parolo scacciano le critiche dallo spogliatoio

redazionecittaceleste

ROMA - UDINE Un punticino d’orgoglio. Poco importa che la Lazio non riesca a tornare più al successo, Inzaghi vede il bicchiere mezzo pieno e difende a spada tratta il suo gruppo: «Avremmo meritato di vincere nel primo tempo, è subentrata la stanchezza nel secondo. Adesso però servono tre punti per la matematica Champions che manca da 13 anni. Dopo 20 siamo tornati a lottare per lo scudetto e chissà, senza il Coronavirus e una sosta di tre mesi e mezzo, cosa sarebbe successo. Io non posso rimproverare nulla a questo gruppo, che da quattro anni ha vinto la Supercoppa e sta facendo qualcosa di straordinario. Anche contro l’Udinese ha messo tutto in campo». Eppure rimane sotto processo il continuo crollo fisico: «Il lockdown evidentemente ci ha tolto parecchio. Siamo la terza squadra che corre di più, ma giocando sempre con gli stessi uomini ci manca un po’ di lucidità. Sbagliamo gol che prima non avremmo mai sbagliato». Ancora irriconoscibile Ciro, non tira nemmeno Caicedo. E, oltre il baby Adekanye, non c’è più nessun ricambio in attacco: «Ci avrebbe fatto comodo Correa, così come Marusic, Leiva e Lulic, che non riavremo. Mi sarei accontentato di loro e non di altro dal mercato per chiudere questo campionato». Allora bisogna interrogarsi pure sulla gestione di qualche infortunio. Non a caso adesso Inzaghi sta evitando con altri di rischiare il peggio: «Per la Juve dovrò valutare le condizioni di Radu e Jony. Vavro non stava bene, Cataldi sta stringendo i denti con una caviglia che avrebbe meritato tre settimane di riposo. Per questo ho arretrato Parolo al centro».

DIFESA

Il terribile “vecchietto” in campo per la sesta gara di seguito. Un highlander saggio, Parolo, che respinge le critiche piovute addosso alla Lazio in questo momento: «E’ folle adesso far partire la caccia all’uomo. Prima non eravamo dei fenomeni e ora non siamo delle pippe. Chiunque sta dando il proprio meglio, ma siamo in difficoltà e ci dovrà servire per il futuro da insegnamento come è già successo in passato. Quando sono arrivato, sette anni fa, lottavamo per l’Europa League, adesso per la Champions. Con questo punto abbiamo allungato la classifica e tolto due squadre dalla lotta per il quarto posto. Era fondamentale anche non subire gol». Dopo 10 reti nelle ultime 5 gare, è la prima volta dalla ripresa del campionato.

Cittaceleste.it