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UNA VITA DA LAZIALE- La maratona, Gabarron e Toy Story

di Simone Cesarei ROMA- Se non è stato il weekend perfetto, poco ci è mancato. Una partita vissuta sonnecchiando sul divano, con gli occhi sullo schermo ma con la testa da un’altra parte. Eppure era mezza importante questa vittoria, anzi...

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di Simone Cesarei

ROMA- Se non è stato il weekend perfetto, poco ci è mancato. Una partita vissuta sonnecchiando sul divano, con gli occhi sullo schermo ma con la testa da un’altra parte. Eppure era mezza importante questa vittoria, anzi leviamo il mezza. La Lazio si ritrova, con il minimo sforzo, al terzo posto in classifica, ma forse nemmeno ce ne siamo accorti. Perché diciamocelo, bello il campionato, per carità, ma c’è una partita in cui tutti noi racchiudiamo sogni e speranze. Una partita per cui tutti stanno facendo il countdown. L’Europa chiama e i laziali rispondono presente, come sempre. In 1400 a Salisburgo, per conquistare l’Austria e chissà, magari anche il cuore di qualche austriaca.

IL CALCIO DI GABARRON

I pensieri corrono veloci, anche troppo, ma dopo giovedì scorso è inevitabile. Dopo giovedì scorso stiamo correndo la maratona. Intanto la Lazio continua a giocare, e anche benino. E’ proprio vero che la mattina ha l’oro in bocca, ancora di più se è domenica. Il laziale si sveglia con la sconfitta della Roma ancora negli occhi, e assiste al Torino che batte l’Inter, niente male. Ti stropicci gli occhi, ed è tutto vero. La Dacia Arena è l’occasione perfetta per recuperare il terreno perduto, arrivare al derby a pari punti con i cugini, per poi giocarsi tutto in una delle stracittadine più infuocate di sempre. Non come il 26 maggio eh, ma comunque infuocata. Nel frattempo però c’è l’Udinese di Massimino Oddo, uno che di derby ne ha vissuti tanti. L’Udinese non vince da sette partite, e giustamente la Lazio decide di lasciargli la possibilità di riscattare il proprio onore offrendo a Lasagna il piacere di aprire le marcature. Che gentili. Peccato che alla fine del primo tempo il risultato è già ribaltato: Immobile prima, Luis Alberto poi. Ciro approfitta dell’energica spallata di Marusic per correggere in rete un tiro diretto al fallo laterale di Lulic, mentre il mago Luis si avvale dell’aiuto dell’indimenticato Albano Bizzarri, vecchio cuore biancoceleste. Nota a parte merita il biondo ciuffo di Patric, che anche domenica ha sfiorato il gol con inserimenti in area che i compagni non hanno saputo premiare. Non demordere Gabarron, sono loro che non capiscono il tuo calcio, come canta Toy Story: “Tu hai un amico in me”. Ovviamente non esiste partita della Lazio senza attacchi di cuore, e una valanga di chiamate al 118 arriva dopo il colpo di testa di Jankto , sul quale eravamo già pronti a lanciare il telecomando alla tv. La Lazio è di nuovo terza in classifica, e stavolta speriamo di restarci un po’. Almeno fino a fine campionato, mica chiedo tanto.

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