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Vola Lazzari Vola: decisiva anche la sua rinascita

Lazio: Lazzari resta titolare

Il terzino ha vissuto dei mesi difficili, ma ora è uno dei valori aggiunti d'Inzaghi nella corsa alla Champions

redazionecittaceleste

ROMA - Lo “spaccapartite”. Il furetto dalla faccia d'angelo che macina chilometri, assiste e regala magie. E che sta entrando sempre di più nei cuori dei tifosi della Lazio. Pochi erano i dubbi su Manuel Lazzari, ma quello che sta facendo sul campo sta andando ogni più rosea previsione. Tutti gli occhi e le attenzioni sono puntate principalmente sui "Fab Four" Luis Alberto, Correa, Milinkovic e Immobile, ma l'apporto che sta dando l'ex calciatore della Spal nella formazione di Inzaghi è devastante. Basti pensare solo a quello che ha fatto con la Juve, quasi ridicolizzando Alex Sandro e facendo ammonire Pjanic e Dybala, risultando determinante per l'espulsione di Cuadrado. D'altronde è una vittoria del tecnico che l'ha fortemente voluto nella capitale. Sicuro, Simone, che con il suo innesto la Lazio avrebbe ottenuto quell'imprevedibilità e la velocità necessarie nelle giocate sia in fase offensiva, ma anche in quella difensiva, dove Manuel è altrettanto bravo. E così è stato. Un jolly che poche squadre hanno la fortuna d'avere: velocità disarmante, cambio di passo istantaneo, tecnica e sacrificio più una valutazione fuori dal comune. Ed è proprio questa dote che ha permesso di imporsi e riuscire a fare finalmente la differenza contro la Juve.

REAZIONE DA STAR

Un avvio di stagione brillante, poi lo scotto del passaggio dalla piccola alla grande squadra, dove le pressioni e la responsabilità, inevitabilmente, sono aumentate a dismisura. In più l'ostacolo di partire con una mano fratturata, una cosa che non può non condizionare. Ma il ragazzo è stato bravo a reagire, anche ben assistito da compagni esperti, Parolo su tutti. Terminato il breve periodo di assestamento, Lazzari ha preso il volo, ma soprattutto la consapevolezza della sua forza e l'importanza all'interno di una grande squadra come la Lazio. L'aveva già fatto sei anni fa, quando il Vicenza lo scartò, lui pensò di lasciare il calcio, ma poi si rimise sotto. Alla fine ha avuto ragione. La consacrazione è vicina. Pure per far nascere i "Fab Five".

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