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WOMEN | Lazio, Ferrandi: “Questa settimana utile per staccare. Da martedì…”

Giulia Ferrandi
Ai microfoni di Be.Pi Tv la calciatrice della selezione Women Giulia Ferrandi ha fatto il punto sul cammino in campionato delle biancocelesti
Edoardo Pettinelli Redattore 

Ai microfoni di Be.Pi Tv la centrocampista della Lazio Women Giulia Ferrandi ha fatto il punto della situazione riguardo al momento passato dalla sua squadra e di un campionato sempre più avvincente.

"Il club è sempre molto gentile che ci dà sempre possibilità di parlare del nostro movimento. Domani parto, vado a Madrid ma sempre a vedere calcio: ci sarà Real Madrid-Siviglia. Arezzo? Dovevamo vincere perché qualche ora prima la Ternana si era fermata. Non potevamo farci sfuggire la possibilità di agganciarle. Abbiamo fatto un ottima gara: un risultato onesto. Per la classifica forse avremmo dovuto essere più ciniche facendo più gol. Questa settimana ci è servita per rallentare mentalmente perché il mister vuole tantissimo a ognuno sia che giochi o no. Quando c'è la sosta cerchiamo di essere più libere. Da martedì sarò super concentrata perché il Bologna sarà un altra finale. Non possiamo fare altri passi falsi perché Ternana e cesena non mollano.

Dal momento in cui siamo sempre sull'attenti, abbiamo visto domenica che nulla è scontato. Siamo sicure del nostro lavoro quello sì ma non sarà facile perché mancano ancora un sacco id partite. Vi correi far provare quello che proviamo noi perché sembra sempre che non finisca mai, abbiamo iniziato a luglio e non ci siamo ancora fermate. Ho vinto un campionato? Si con il Napoli lo scorso anno proprio a discapito della Lazio. Anche lo scorso siamo state sempre in rincorsa sulla Lazio in realtà. Quando parti con un obiettivo ogni società cercherà di metterti i bastoni tra le ruote. Io un talismano promozione? Io punto tutto su una parola: entusiasmo. Anche nelle giornate peggior i cerci di regale un sorriso a chi mi sta vicino. In una squadra l'entusiasmo di voler stare insieme e vincere insieme è fondamentale e penso che sia mancato lo scorso anno proprio alla Lazio anche per una serie di vicissitudini interne. 

Ho sempre giocato con squadre che puntavano a vincere il campionato. Il fatto che parti con un obiettivo dà pressione perché sai che non puoi sbagliare ma allo stesso tempo hai l'esperienza per gestirla. Il calcio femminile da quando è iniziato è cambiato radicalmente: è un lavoro a tutti gli effetti. Prima si facevano anche altri lavori, si faceva più fatica. In settimana abbiamo cercato di staccare la spina a livello mentale, abbiamo fatto molte partitele ad alta intensità per restare sul pezzo ma dire anche di goderci una settimana senza partite. Da martedì torneremo ad analizzare punto per punto quello che sarà il Bologna.

La mia partita più emozionate? una è difficile, potrei dirti lo scorso anno Napoli-Cittadella e Napoli-Lazio per la vittoria del campionato. Domenica quando la Ternana ha pareggiata devo dire che abbiamo guardato il risultato anche se non si dovrebbe. I miei infortuni? Il mio primo, avevo 20 anni, mi è crollato il mondo addosso. Rotto il crociato ho avuto un vuoto, non sapevo cosa volevo fare e ho perso la bussola un po'. Volevo smettere di giocare, poi sono rientrata un attimo. Il secondo infortunio l'ho presa molto meglio, è uno stop che mi ha portato anche a conoscere il mio compagno. Quell'infortunio l'associo a una cosa bella dai.

Io da piccola facevo Karate, poi una volta mi arrivò la palla con cui giocavano i miei compagni e feci gol. L'istruttore mi prese sulle spalle e facemmo il giro della palestra. Lì ho capito che volevo fare calcio. Limitazioni? Io ne ho trovate un po' sinceramente: vengo da un paesino, ho iniziato con i maschi che inizialmente neanche mi passavano la palla. Non essendo neanche nel mio paese non avevo neanche molti amici. Quando ho cambiato è stato molto difficile lo stesso, ma con il tempo siamo diventati tutti amici. Nonostante i passi avanti ancora oggi ci sono commenti pochi carini sul calcio femminile. Bisogna guardare il calcio femminile in maniera diversa dal calcio maschile. Solo allora potremmo andare avanti. Preferisco l'onestà di chi mi dice che magari il calcio femminile lo annoia rispetto a commenti a volte molto cattivi che fanno anche male perché comunque è un movimento in crescita".

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