Marco Baroni sperimenta e valuta, a caccia della forma perfetta. Dimentichiamoci l'intransigenza di Sarri o Tudor, la nuova Lazio sarà flessibile e potrà contare su diverse variabili tattiche. D'altronde lo stesso allenatore l'aveva sottolineato in conferenza stampa: “L’impianto sarà di una difesa a 4 col doppio esterno, all’interno di questo ci saranno possibili variabili”. Ha iniziato con il 4-2-3-1, martedì ha provato il 4-1-4-1, ieri ha iniziato a sperimentare anche il 4-3-3. Alternative tattiche che possono essere adottate anche in relazione al materiale della rosa e alle situazioni da fronteggiare. In questo senso Castrovilli, atteso in serata in ritiro, è un jolly. Così come Dele-Bashiru: entrambi possono essere schierati da mezzala o da trequartista. Il modulo, a patto che Baroni ne scelga uno definitivo, può dipendere anche dalla campagna acquisti. Se dovesse arrivare un altro esterno (si valuta Laurienté) il 4-3-3 potrebbe diventare il modulo di riferimento, diverso se alla rosa dovesse aggiungersi un profilo più abile sulla trequarti (da Bellingham, passando per Samardzic o Stengs).
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Baroni e una Lazio meno intransigente: provati già tre moduli in ritiro
Il nuovo tecnico biancoceleste sperimenta diverse variabili tattiche: tutte le varianti dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Sarà una Lazio camaleontica
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