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Bucchioni: “Sarri alla Lazio dovrà lavorare, ma non basteranno due esterni”

Maurizio Sarri

Per il giornalista sarà fondamentale il mercato. De Paola, invece, non ha dubbi: “In biancoceleste farà bene”

redazionecittaceleste

Nel pomeriggio sono intervenuti durante Marcanà su TMW Radio i due giornalisti Enzo Bucchioni e Paolo De Paola. Tanti gli argomenti affrontati, tra cui ovviamente quello relativo alla Nazionale, che scenderà in campo questa sera, tra pochissime ore. Ma non è andata persa l’occasione di parlare anche di Lazio e, soprattutto, di Maurizio Sarri, dopo la sua intervista di ieri sera. Di seguito le parole dei due giornalisti.

 L'Italia all'Olimpico

Così Bucchioni

Sarri ha scelto Sportitalia per l'intervista perché ha potuto dire ciò che voleva. E penso che sia anche un messaggio per la categoria dei giornalisti. In ogni caso, Sarri è questo: non puoi chiedere a dei campioni di allenarsi con intensità e di essere sempre sul pezzo. Però anche Conte ha lo stesso problema. Si tratta di una categoria di allenatori con una cultura ben precisa. Penso che avrà il suo bel lavoro da fare alla Lazio. Arriva e trova una squadra che da anni gioca con il 3-5-2. Ci sono giocatori di qualità senza dubbio, però devono essere riciclati. In ogni caso, mi auguro che ce la faccia. Per quanto riguarda il mercato, non so se gli basteranno due esterni d'attacco. Dovranno comprare necessariamente qualcuno, a partire dal regista".

Il parere di De Paola

Sarri a me dà l'idea di una personalità calcistica limitata. Ha detto che gli piace allenare, ma secondo me vuole fare scuola sui giovani talenti e non gli piace invece gestire campioni già affermati. Nella schiettezza si è visto limite del personaggio e dell'allenatore, che non sa gestire i campioni ma vuole plasmare la squadra. Comunque penso che farà bene alla Lazio, perché si tratta di un ambiente che è simile a quello di Napoli. Un'altra cosa che mi ha sorpreso sono state le parole sul quel summit di ottobre a Torino. Penso sia venuta meno la personalità di Sarri in quell'occasione, perché se aveva qualche difficoltà doveva pretendere un intervento societario. Secondo me è una timidezza dietro cui si nasconde anche un po' di presunzione. Se vuoi importi anche con giocatori di una certa categoria sei costretto a tirare fuori la tua personalità e devi rischiare”.