La Lazio torna a vincere e si scrolla di dosso i malumori della brutta sconfitta di Bergamo. La squadra di Sarri passa a Cagliari per 1-3, grazie all'autogol di Deiola e le reti firmate da Ciro Immobile - il 200° in Serie A - e Felipe Anderson. Un traguardo importante quello centrato dal capitano biancoceleste che ha commentato la vittoria e il traguardo ai microfoni di Dazn dopo il fischio finale della sfida. Queste le parole del bomber biancoceleste.
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Cagliari-Lazio, Immobile a Dazn: “Orgoglioso. Se ripenso da dove sono partito…”
“Una settimana impegnativa dal punto di vista mentale. Abbiamo dovuto sopportare un po' di cose che fanno parte del calcio ma abbiamo saputo reagire perché la cosa che ci premeva di più era rimanere vicino al mister, anche viste le cose che gli sono successe da un punto di vista extra-calcistico. Poi quello che contava era dare una risposta sul campo a quello che si era detto in settimana. Il 200° gol? Per la squadra era importante. Con il Cagliari poteva sembrare una partita semplice ma il Cagliari la maggior parte dei punti che ha fatto li ha fatti in casa. Per me è un traguardo importantissimo. Non vorrei sembrare scontato ma sono orgoglioso se ripenso da dove sono partito. Il primo in Serie A l'ho segnato a Cagliari, si è chiuso un cerchio e sono carico per riaprirne un altro. Sono numeri belli e importanti, nella mia carriera ho fatto tesoro di tutti gli insegnamenti. Negli ultimi anni alla Lazio sono sempre stato messo nella condizioni di esprimere il meglio. Raggiungere i 200 gol in Serie A è uno di quei traguardi da ricordare.
Il più bello? Uno dei più belli li ho fatti qui in questo stadio (il colpo di tacco nel 2018, ndr). Ma sono affezionato a tutti i gol. Mio padre mi ha insegnato che segnare in tutti i modi non è mai semplice. Ce ne sono alcuni che non sono belli esteticamente ma belli da ricordare come quello che mi ha consegnato la Scarpa d'Oro e il record in Italia. Sono orgoglioso, forse ancora non riesco a mettere a fuoco quello che ho fatto e che abbiamo fatto insieme ai miei compagni. Vedere Baggio e Di Natate e tutti gli altri è bello, sono stati grandi campioni. Non guardo molto le classifiche, probabilmente lo farò quando smetterò, non so se è un fatto di superstizione. Probabilmente anche perché essere a 199 un po' di pressione te la mette. Oggi vale doppio visto anche le difficoltà vissute in settimana.
Dove vorrei arrivare? Più in alto possibile, è il mio obiettivo fin dall'inizio. Ora che sono lì può essere che si chiude un cerchio a 200 e se ne apre un altro. Tutti hanno influito, anche in negativo. Ho girato squadre in cui non piacevo all'allenatore ma mi ha insegnato qualcosa. Ne ho avuti tanti di allenatori: da Conte, Ventura, Klopp, Emery... Le cose migliori le ho fatte con Inzaghi ma anche il primo di Sarri è stato eccezionale per me. Poter lavorare con questi grandi allenatori è stata una fortuna, 200 gol non li raggiungi da solo. Una promessa? C'è qualcosa in sospeso. Ora aspettiamo, se arriva qualche rinnovo facciamo qualcosa tutti insieme. Mia mamma e mia moglie erano emozionate. Mia moglie era lì con i bambini. Poi c'è stato un messaggio di mio fratello, ne ho ricevuti tanti poi li leggo. Il gol è per la mia famiglia, per me è tutto. Mia moglie, i miei quattro bimbi e i miei genitori. Quello che sono lo devo a loro. Sono le soddisfazioni più grandi della vita, più che nel calcio”.
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