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Cesar sprona la Lazio: “Adesso deve fare ancora meglio”

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Nella Capitale si inizia a respirare l’aria del derby. La Lazio potrà prepararlo senza ulteriori impegni, la Roma dovrà affrontare la sfida di ritorno di Conference League contro il Vitesse. Ma il clima inizia a essere già piuttosto caldo....

redazionecittaceleste

Nella Capitale si inizia a respirare l’aria del derby. La Lazio potrà prepararlo senza ulteriori impegni, la Roma dovrà affrontare la sfida di ritorno di Conference League contro il Vitesse. Ma il clima inizia a essere già piuttosto caldo. "Per vincere il derby devi rischiare - sottolinea Cesar Rodriguez - è una partita diversa dalle altre, in cui conta soprattutto l’approccio. All’inizio devi fare delle cose semplici, devi preoccuparti di non sbagliare. Poi devi cercare di attaccare, di mettere in difficoltà l’avversario. Non sempre vince la squadra più forte. Nel 2005 vincemmo un derby in cui la Roma era tecnicamente più attrezzata di noi. Ma noi giocammo con più determinazione, con più cuore".

Cesar arrivò a Roma dopo la vittoria dello scudetto della Lazio di Cragnotti, e giocò in una squadra di talenti assoluti. “Erano tutti dei campioni, era una formazione importante. Al di là di Nesta e di Stam, i due compagni di squadra più forti con i quali ho giocato sono stati due argentini: Simeone e Crespo. Simeone aveva una mentalità impressionante. Nel tunnel, prima della partita, ti veniva accanto guardandoti negli occhi. E poi ti chiedeva: tu sei pronto a morire per me? Io sono pronto… Trasmetteva una carica incredibile a tutti. L’altro compagno era Crespo, aveva una potenza straordinaria. Prima della partita, mi diceva sempre: la palla mettila lì. Anche se non mi vedi, io ci arrivo”.

La Lazio sta andando bene, ma bisogna fare di più - sottolinea l’ex terzino brasiliano - nel calcio bisogna sempre fare di più, non ti devi mai accontentare. Luis Alberto è uno dei calciatori che mi piace maggiormente. ha tanta qualità, riesce ad alzare il livello tecnico della squadra. E poi c’è Lazzari. Io non capisco questa fissa dell’allenatore di far giocare Hysaj. Tra i due non c’è paragone. Hysaj non ha mai toccato il livello di Lazzari. Capisco che l’allenatore aveva lavorato con lui anche a Napoli, ma arriva un punto in cui devi mandare avanti l’altro com’è accaduto con i portieri. Con la Lazio ho vissuto momenti belli e momenti di sofferenza. Ma a distanza di anni continuo ad amare questa squadra e questi colori”.