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Chi sale e chi scende: con Tudor c’è chi punta a rilanciarsi

Igor Tudor, Formello
Ha inizio l'era di Igor Tudor e con essa cambiano le prospettive per alcuni calciatori tra chi scende e chi sale in termini di quotazioni
Edoardo Benedetti Redattore 

Igor Tudor è a Formello. La sua presenza fisica si è impartita a suon di sedute su sedute. La Lazio va di corsa: c’è da rimettere insieme i cocci di un umore diviso in mille frammenti e da mettere a posto una classifica che piange. Lungi, da quella meravigliosa dello scorso anno. Lotito ci crede. Nel contratto del nuovo allenatore è stato addirittura inserito un bonus Champions League. Un po’ per motivare, un po’ per sperare, il messaggio lanciato è quello di un “tutto è ancora possibile”. Una frase che starà rimbombando pure nelle menti dei calciatori che, ognuno a modo suo, possono vedere nel cambio di panchina una possibilità. Oppure no.

Chi sale con Tudor?

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La sensazione è che non ci siano più certezze. L’arrivo di Tudor ha orizzontalizzato le gerarchie e messo tutti allo stesso livello. Quello del lavoro gregario ed incessante. Un equilibrio equo che darà, inevitabilmente, motivazioni nuove a giocatori vecchi. Pensiamo a Kamada che potrebbe approfittarne per conquistare il nuovo tecnico e rendere speciali quelli che rischiano di essere gli ultimi 3 mesi di Lazio. Oppure a Casale, che vive un momento di flessione ma che proprio con Tudor – a Verona – ha vissuto la sua miglior stagione. Oppure a Pellegrini che, qualora si passasse alla difesa a 3, potrebbe avanzare ed enfatizzarsi come esterno a tutta fascia. Loro tre, fra gli altri, potrebbero positivamente beneficiare dell’avvicendamento in panchina.

Chi rischia

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Al contrario, chi ha sempre vissuto in un alone di indiscussa titolarità potrebbe invece rischiare il posto. Pensiamo a Luis Alberto e Ciro Immobile, parenti lontani delle loro forme migliori, e possibili sacrificati sull’altare del cambiamento. Oppure Adam Marusic, probabilmente inferiore a Lazzari qualora Tudor optasse per l’immediato cambio di modulo. C’è aria di cambiamento in casa Lazio, a giugno rischiano tutti. Persino loro tre. Di andare via per far spazio ai nuovi operai di Tudor. Vedremo.

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