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Assurdo! Lazio non mette in vendita i biglietti: parte la protesta dei tifosi

redazionecittaceleste

A cinque giorni dalla sfida casalinga contor il Bologna, il club non ha ancora avviato la vendita. E' un modo per frenare la contestazione?

Nonostante il brillante successo ottenuto contro la Fiorentina, in casa Lazio scoppia l’ennesima polemica. I tifosi biancocelesti in queste ore stanno insorgendo perché il club non ha ancora messo in vendita i biglietti per la prossima partita casalinga contro il Bologna. Mancano cinque giorni alla prossima sfida di campionato in programma allo stadio Olimpico, ma la società non ha ancora avviato la vendita dei tagliandi. La protesta dei tifosi laziali sta montando da qualche ora: le proteste corrono sui social, le radio private hanno registrato il disappunto dei sostenitori che vorrebbero acquistare i tagliandi della partita. Per quale motivo il club non si è ancora adoperato per tutto ciò?

La protesta nei confronti della società andata in scena la settimana scorsa potrebbe essere uno dei motivi di tale disservizio. Secondo i tifosi laziali, ritardare la vendita dei biglietti frenerebbe le manifestazioni di protesta contro la dirigenza. Giovedì scorso a Formello si erano presentati mille e cinquecento tifosi per manifestare il loro disappunto nei confronti della gestione societaria. La protesta - secondo quanto si legge su alcuni profili social - sarebbe il vero motivo del ritardo. Ma una motivazione del genere non può essere ragionevolmente contemplata. Tanto più che le casse della Lazio avrebbero bisogno di nuove risorse per riequilibrare l’indice di liquidità.

Secondo alcuni, il problema sarebbe di natura burocratica. Il Governo non avrebbe ancora firmato il decreto che svincola la presenza del 50% degli spettatori negli stadi. Per questo, la Lazio non avrebbe messo in vendita i tagliandi di Lazio-Bologna. Tale motivazione risulta poco credibile, alla luce di quanto è accaduto nell’ultima giornata di campionato in cui tutte le società hanno aperto il loro stadio al 50% degli spettatori. Non c’è necessità di un nuovo Dpcm per ripristinare la capienza al 50%, perché la decisione di consentire l’accesso agli impianti a soli 5000 spettatori è stata presa dalla Figc - e non dal Governo. In ogni caso, è l’ennesima dimostrazione che la contestazione dei tifosi verso la gestione approssimativa è più che legittima.