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Empoli-Lazio, Zanetti: “Non abbiamo regalato nulla. È mancata qualità”

Paolo Zanetti
Le parole del tecnico dei toscani, intervenuto direttamente dallo stadio Castellani dopo il fischio finale della sfida tra Empoli e Lazio
redazionecittaceleste

Le parole del tecnico dell'Empoli, Paolo Zanetti, al termine della gara di oggi persa della sua squadra contro la Laziodi mister Sarri:

Cosa potevate fare in più questa sera?

"La mia squadra ha fatto il massimo anche stasera e non ha regalato nulla alla Lazio, i ragazzi mi sono piaciuti per mentalità. La partita è stata giocata al massimo contro una squadra che ha fatto un campionato impressionante. Oggi sul palleggio abbiamo fatto bene, ci è mancata qualità nell'ultimo passaggio"

Quando deciderete il futuro?

"Ringrazio i nostri tifosi, il risultato ottenuto è prestigioso e sono contento di essere arrivato a questo punto e poter arrivare a questa serata senza patemi. Abbiamo fatto tante cose interessanti e belle. Mi dispiace per Cambiaghi anche se sconterà la squalifica forse qui da noi. Penso parleremo del futuro già lunedì. Abbiamo da capire il futuro e il programma societario. Questo blocco per forza di cose andrà smantellato e si ricomincerà da capo"

Che voti dà alla stagione?

"I voti dateli voi, io posso trasmettere quanto è stato difficile per noi. La nostra è stata un'annata dispendiosa, siamo andati a curare molti dettagli anche dal punto di vista mentale. Dovevamo fare risultati ed esperienza, nei momenti di difficoltà, soprattutto per merito del club, siamo riusciti a guardare oltre. Il presidente e il direttore sono stati fenomenali, perché lo riescono sempre a fare. Abbiamo abbandonato il 4-3-1-2 trovando un'evoluzione. Dobbiamo essere imprevedibili e studiare altro, credo che questa sia la cosa più bella dell'annata. Il gruppo è stato duttile e non mi ha mai tradito. I giocatori vanno celebrati e li devo ringraziare anche stasera. Mi dispiace perdere questo gruppo".

Lei potrebbe essere il primo a salvare l'Empoli per tre anni di fila.

"Sicuramente è una sfida interessante e che piacciono a un allenatore. Al di là dei contratti e dell'ambizione che tutti abbiamo, si lavora anche per mettere il nome nella storia del club. Questo passa attraverso il concreto, le chiacchiere poi saranno finite"

Cosa c'era nell'abbraccio per Vicario?

"La standing ovation era meritata, ho voluto arrivare a questo perché quando un calciatore diventa così incisivo va celebrato. Ho messo Ujkani perché anche lui si godesse una delle ultime partite, visto che per noi è stato un punto di riferimento importante nello spogliatoio. Si parla sempre di chi gioca, ma anche quelli che non giocano sono importanti. Non vi dico cosa ci siamo detti con Vicario, con lui abbiamo qualcosa di speciale ma non parlo di aspetto tecnico. Ho conosciuto un ragazzo di grande spessore, in quell'abbraccio c'era tanto di sentimentale"

Quest'anno l'Empoli si è evoluto difensivamente.

"Mister Andreazzoli ha fatto un lavoro importante, come abbiamo fatto noi. Siamo partiti di nuovo da capo con tanti giocatori diversi. Non voglio fare confronti, ogni annata è a sé. Già il prossimo anno, se sarò qui, non farò confronti con me stesso. Il presidente è stato chiaro, mi ha chiesto di migliorare la fase difensiva, di valorizzare i giovani e naturalmente centrare il nostro obiettivo della salvezza, anche all'ultima giornata. Lo abbiamo fatto con anticipo lasciandoci indietro ben sei squadre. Per buona parte della stagione avrei voluto giocare meglio, ma nel finale ho visto quello che voglio dalla mia squadra che ha ritrovato l'equilibrio giusto".