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Flaminio, Onorato: “Se Lotito presenta il progetto parte l’iter. Le tempistiche…”

Alessandro Onorato
Le parole dell'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale che fa chiarezza sul Flaminio come nuova casa della Lazio
Edoardo Pettinelli Redattore 

Intervenuto ai microfoni di Radiosei l'Assessore ai Grandi EventiSport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, ha fatto chiarezza sullo Stadio Flaminio come nuova casa della Lazio. Lotito ha un progetto pronto da presentare e Onorato chiarisce i tempi qualora il patron presentasse il progetto. Queste le sue parole.

“Non so se è la volta buona ma ho visto con i miei occhi che la Lazio ha dato mandato e ha realizzato un progetto di riqualificazione e valorizzazione dello Stadio Flaminio. Questo è vero, poi noi abbiamo il sacro rispetto dei cittadini romani e dei tifosi laziali nello specifico. Se il progetto sta per essere presentato al Comune? Immagino proprio di sì, non penso che il presidente Lotito abbia speso dei soldi per fare il progetto e poi non presentarlo. Aspettiamo che a giorni lui ce lo presenti, una volta definiti alcuni dettagli. Anche perché non è che uno presenta un render ma una relazione progettuale, un piano economico finanziario: è sempre una cosa molto impegnativa. Nel momento in cui sarà pronto immagino che lo presenterà. E noi saremo pronti ad accompagnare questo progetto da una conferenza di servizi. 

Il render è un render grafico, è come fare un grafico di una ristrutturazione di casa. Adesso, nel caso specifico del Flaminio mi sembra una novità. Non è già capitato, la storia è un po’ diversa. Noi, come amministrazione comunale, abbiamo il dovere di dare un futuro diverso al Flaminio. Lasciare il Flaminio nelle condizioni in cui ce l’hanno lasciato è inaccettabile: è 13 anni che quella struttura è chiusa e sono 2 anni e mezzo che ho il ruolo che ho. Lo ripariremo, come ho riaperto il Palazzetto dello Sport e come stiamo riaprendo alcune strutture sportive. Diamo priorità alla Lazio qualora volesse investire, ci sono state anche discussioni tra me e il presidente Lotito. Ma oggi dobbiamo essere onesti e riconoscere che la Lazio ha dato in carico uno studio di progettazione. I dettagli li sanno loro, non sono il portavoce del presidente Lotito. Ma avendo nel mio dipartimento il bene del Flaminio, qualora vanno a depositare il progetto possiamo seguire l’iter. 

È diverso dal progetto dello ‘Stadio Delle Aquile’. Il Flaminio è un impianto che una volta che la conferenza dei servizi dà l’ok ci possono volere 10-11 mesi, non 100mila anni. Perché tu devi solo fare lo Stadio, non devi fare realizzazioni di opere particolari a livello viario. E in più vai a valorizzare un'architettura che i Nervi hanno lasciato. Una volta che hai l’ok delle istituzioni, che è la cosa fondamentale, sono lavori che in tre anni finisci e apri lo stadio. 

Dobbiamo evitare che si parli tanto per fare, altrimenti diventa mito e realtà. L’importante è avere i soldi per fare l’investimento. Il Flaminio è un bene che sta nel mio dipartimento, più che dare piena apertura alla Lazio non so che fare. Il progetto che ho visto non riguarda un abbattimento bensì una valorizzazione. La capienza? Per il momento si parla all’incirca di 50mila posti ma si parla di dettagli che si vedono quando si presenta il progetto. 

Se uno ha le idee chiare e il progetto è completo l’iter è molto più veloce. Se tu vai a verificare preventivamente le varie istituzioni allora l’iter è più veloce. Verosimilmente in 11-12 mesi hai le autorizzazioni: servono i soldi per farlo e carte fatte bene. Per il momento non abbiamo appuntamenti ma abbiamo un filo diretto col presidente Lotito. Possiamo accordarci anche 24 ore prima, so che loro stanno lavorando a tutti i dettagli. Nessuno ha interesse a creare fumo, c’è da fare sostanza. Appena sarà tutto pronto ci incontreremo con il Sindaco. C’è una conferenza di servizi in corso, si possono aprire anche strade parallele. Ma se ci vediamo e si presenta un progetto partirà un iter.

Si parla solo di soldi privati, i soldi li mette la Lazio. I soldi pubblici possono andare ad investimenti con solo finalità pubbliche, per quanto la Lazio sia una realtà economica e sportiva importante per la città. Il Flaminio non può rimanere in queste condizioni. Se la Lazio vuole andare avanti con questo investimento siamo ben felici di valutarlo. Ma in un modo o nell’altro noi il Flaminio lo riapriamo. Può avere un senso completo con la Roma che fa Pietralata e la Lazio il Flaminio, così Roma ha una impiantistica importante. Roma ormai divide tra i signori dei 'no' e i signori del 'sì'. Chi gioca al 'tanto peggio, tanto meglio' gioca male. Il Sindaco lo ha dimostrato”. 

 

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