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Lazio Amarcord: A Marassi, l’ultima profezia di Juan Carlos Lorenzo

redazionecittaceleste

L'istrionico allenatore argentino preparò in maniera singolare la sfida con la Sampdoria, continuando il suo show negli spogliatoi

Tra i tanti incroci tra Sampdoria e Lazio, ce n’è uno iconico, che fotografa alla perfezione la storia del club biancoceleste. Siamo a metà degli anni ottanta, nella stagione precedente la Lazio si è salvata dalla retrocessione grazie al lavoro del tecnico Paolo Carosi e di uno straordinario Vincenzo D’Amico. I biancocelesti si salvano a fatica, grazie anche ai gol decisivi di Giordano che nelle ultime giornate torna in campo dopo la frattura alla gamba che lo tiene fermo per quattro mesi. Ma ora la situazione appare ancor più drammatica, sportivamente parlando. Sulla panchina c’è Juan Carlos Lorenzo, e la sfida a Marassi contro la Sampdoria è quasi l’ultima spiaggia.

Il tecnico argentino, il lunedì precedente la partita si presenta al campo con l’Almanacco Panini che chiama a sé il difensore Filisetti. “Lei me pesa ottantatré chili - afferma l’allenatore con il suo slang italo-spagnolo - l’attaccante della Sampdoria Francis pesa settantotto chili. Per marcare Francis, lei deve pesare come lui. Lei me deve perdere cinque chili“. Filisetti mangia insalata per i sei giorni successivi, e riesce miracolosamente nell’intento, ma quando va in campo non si tiene in piedi. Francis è inarrestabile. All’intervallo il risultato è eloquente: Sampdoria due, Lazio zero. Filisetti sulla panca dello spogliatoio è quasi esanime. Non tornerà più in campo.

I giocatori sono delusi, ma Lorenzo se ne inventa un’altra delle sue. Fa togliere la maglia al portiere Nando Orsi che indossa una divisa rossa, la mette al centro sello standone e gli dà fuoco. “La camiseta roja eccita gli attaccanti della Sampdoria - afferma Lorenzo - lei metta quella verde, non tireranno più in porta. Lei està mimetizzato con el campo, para tutto“. La mossa dell’allenatore sembra l’ennesima follia, ma quando la Lazio va in campo, trova il modo di pareggiare grazie ai gol di Calisti e Batista. E’ l’ultima profezia di Juan Carlos Lorenzo, che nelle successive dieci partite conquista due punti e viene esonerato. Un allenatore istrionico - per buona parte della carriera anche un buon tecnico - ma che alla fine, si rilevò clamorosamente inadeguato.