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Frosinone-Lazio, Martusciello a LSC: “Sarri, atto per il gruppo. Nel primo tempo…”

Martusciello
Le parole del tecnico biancoceleste, intervenuto pochi minuti dopo il triplice fischio della partita dalla pancia dello stadio Benito Stirpe
Michele Cerrotta

Buona la prima, che sarà però anche l'ultima, per Giovanni Martusciello. La Lazio vince col Frosinone e al termine del match proprio il tecnico è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club. Queste le sue parole. “Vittoria che ci lascia un sospiro di sollievo. Vivere momenti così, io ma anche i ragazzi, ritrovarsi in condizioni non comode... Quando succede quello che c'è stato stasera diventa tutto risollevato. Questa è stata una settimana infernale. C'è stata una manchevolezza generale, dovuta alle sconfitte. Indietro non si può tornare. È successo tutto a valanga ed è precipitato tutto. Sarri voleva questo, che la squadra reagisse. Il gruppo si era appiattito, non per colpe individuali, ma perché quando perdi, perdi fiducia, precipiti. Dopo la sconfitta in Champions e quella con l'Udinese non si è avuto colpo di fortuna, ma la fortuna si deve cercare e noi non si è cercata.

Non è stata una settimana comoda per me. Ma ero talmente concentrato che quesi ragazzi non perdessero il filo, anche perché sono rimasti soli. Ero parte integrante con loro. È stata una settimana tremenda. C’è bisogno di faticare, rischiare, mettere il cuore. Questa è stata una partita complicata. Non è stata una partita bella, ma era immaginabile che non fosse bella. La prima mezz'ora è stata terrificante, io mi giravo in panchina e tutti gli sguardi erano come il mio. Non si riusciva a fare cambiare l'inerzia del momento. Il Frosinone aggredisce tutti, sono giovani e questa è stata una difficoltà ulteriore.

I ragazzi sono stati bravi ad avere una reazione e a mantenerla. Mandas è stato straordinario, dico lui perché è più giovane. Lui è un ragazzo straniero, per lui è difficile ancora parlare, fargli comprendere, ma sono stati bravi quelli che sono rimasti, come il preparatore atletico, il preparatore portieri, il match analyst. A Sepe ho chiesto di darmi una mano, gli ho detto 'O mi metto a vedere la partita o scrivo'. Ovviamente c'è stata disponibilità massima.

L’abbraccio è stato verso di loro, non per me. Questa è stata una settimana particolare. Bisognava stare attenti ad avere certi atteggiamenti. Bisognava fare cose normali, senza sprigionare polemiche o condizioni antipatiche. Si veniva da quattro sconfitte, questa è stata una vittoria di liberazione. Questo era quello che voleva far scattare il mister. Il suo è stato un atto forte affinché la squadra producesse un atto forte. E il senso di appartenenza visto dopo il 3-2 lo ha creato. Avevano ghigno e rabbia giusti. Quando succedono queste cose si sprigionano determinate altre cose. Sono contento per loro, sono ragazzi a posto. Non c’è direzione per far sì che la Lazio viva male. Ora ci sarà un nuovo allenatore e saranno gettate condizioni differenti. Si è lasciato un gruppo disponibile, è la parola giusta”.

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