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Juve-Lazio, Sarri: “Maximiano e M. Antonio, cosa penso. Pellegrini? Avvisato”

Sarri
Le parole del tecnico biancoceleste in conferenza stampa al termine della sfida tra Juventus-Lazio per i quarti di finale di Coppa Italia

redazionecittaceleste

La Lazio saluta la Coppa Italia fermandosi per il quarto anno consecutivo ai quarti di finale della coppa nazionale. All’Allianz Stadium ad avere la meglio è infatti la Juventus di Allegri, che vince di misura grazie alla rete di Bremer su un’uscita avventata di Maximiano, non unico colpevole. Intanto, al termine del match, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico dei biancocelestiMaurizio Sarri. Queste le sue parole.

Che analisi dà della partita?

La partita è stata una gara fatta in maniera seria. Siamo stati ordinati e abbiamo concesso pochissimo, la sensazione è che siamo in un momento in cui facciamo fatica a attirare fuori la giocata in brillantezza e accelerazione nei metri decisivi di campo. La gara si è complicata perché non c’erano poi spazi da attaccare e serviva l’uno contro uno, ma stiamo facendo fatica a farlo. Non sono comunque scontento della gara, ci è mancata un po’ di velocità nella circolazione della palla ma era anche difficile darla. Ci rimane il dispiacere di aver subito gol in un primo tempo da 0-0. Una volta sotto era difficile, la Juventus sa chiudersi bene”.

Un pensiero su Luca Pellegrini?

L’ho allenato pochissimo quando ero a Torino. A luglio lui ebbe un problema, ad agosto io. È un sinistro naturale di buon piede, penso possa esserci utile. Ma come ho detto a lui nella mia carriera non sono mai riuscito a inserire un difensore preso il 31 gennaio in difesa. È responsabilità mia, va inserito in una linea che lavora in un certo modo e in un momento della stagione in cui non ti alleni mai, non è semplice. Insieme a lui avrò fatto due-tre allenamenti”.

Come giudica l’inserimento di Marcos Antonio e Maximiano? Che margini hanno?

Hanno margini, Marcos Antonio è un giocatore particolare che ha bisogno di un sostegno particolare. L’abbiamo preso quando c’erano idee diverse da quelle che sono poi venute fuori. Non è semplice farlo giocare. Noi solitamente giochiamo con due interni estremamente offensivi e lui per struttura non può coprire tanto campo. Possiamo sfruttarlo solo in determinate occasioni. Maximiano è anche stato sfortunato. È stato alle prese con una borsite, non poteva andare giù e faceva allenamenti limitanti. Negli ultimi due mesi ha iniziato a stare bene, vediamo nelle prossime gare se continueremo o meno ad alternare”.

Quanto è arrabbiato sul movimento della linea difensiva sul gol?

Venivamo da un angolo, la palla è finita dalla parte opposta e la linea non è mai riuscita a ricomporsi, le posizioni sugli angoli ovviamente sono diverse da quelle della linea. Lì ci hanno preso in un momento in cui l’errore è di squadra. Queste cose noi le proviamo, non è un errore di linea. Abbiamo preso gol su una terza palla”.

Le fa effetto pensare alla situazione della Juventus e che il suo lavoro in passato sia messo in discussione?

Io non ero nel Consiglio d’Amministrazione. Noi non abbiamo fatto nulla se non fare un piacere alla società quando ce l’ha chiesto. Non ci sono storie che coinvolgono il campo. La storia delle grandi società è fatta anche di questi momenti, la Juventus è una società forte, pagherà ciò che deve e tornerà nel corso degli anni forte”.