Cinque finali per blindare l'Europa League, o forse per centrare una clamorosa Champions. Vietato porsi limiti a Formello, il diktat di Tudor è chiaro e la Lazio lo interpreta al meglio anche nella gara contro il Verona. Il primo tempo è quasi un monologo biancocelesti, con sporadiche - e pericolose, una soprattutto - occasioni per gli scaligeri. Qualche buon intervento di Montipò, la sfortuna e qualche scelta sbagliata nega il vantaggio nel primo tempo. La Lazio gioca bene, tutta all'attacco, ma la voglia di entrare in porta col pallone spesso porta a non vedere conclusioni all'apparenza più semplice. Un tema su cui dovrà lavorare Tudor, ma i presupposti sono quelli giusti.
news
Lazio a tutto cuore, carattere e idee di Tudor: il Verona va ko di misura
E infatti la Lazio rientra nel secondo tempo ancor più cattiva e determinata e, se possibile, la porta sembra ancor più maledetta. Si mette in mezzo anche un Massa non all'altezza, tra falli fischiati con troppa leggerezza e metri di giudizio mai uniformi. Tudor rilancia Zaccagni e uno degli ex di giornata impiega appena dodici minuti per festeggiare il recente rinnovo con un gol pesantissimo. La rete scioglie la Lazio che si lancia poi alla ricerca del raddoppio, Pedro prende un clamoroso palo su punizione, prima del vantaggio Felipe Anderson aveva spaccato la traversa. Finisce 1-0, un risultato sofferto ma meritato. Ma conta il resto, quello che dice il campo: la Lazio di Tudor è sempre più visibile.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Lazio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Cittaceleste per scoprire tutte le news di giornata sui biancocelesti in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA