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Lazio, triangolo Acerbi-Monza-Lotito: “Notizia puramente diffamatoria”

Claudio Lotito
La società biancoceleste risponde con un duro comunicato alle voci circolate su una trattativa basata su un accordo per le prossime elezioni

redazionecittaceleste

Prima le parole di Galliani, nelle scorse settimane, a smentire ogni interesse per Acerbi. Poi la risposta del presidente Lotito di questa mattina sulle colonne de Il Messaggero. “È tutto totalmente inventato e qualcuno gioca per far saltare la mia eventuale candidatura. Non c’è nessuna connessione fra il calcio e la politica e, oltretutto, Galliani non vuole Acerbi e Acerbi non vuole andare a Monza”. Poi, pochi minuti fa, un comunicato ufficiale sul sito della società biancoceleste. Trattativa non smentita, ma riportata nel suo ambiente puramente calcistico e risalente a inizio luglio. Nulla a che vedere con quanto scritto oggi riguardo presunti accordi in vista delle prossime elezioni. Una semplice trattativa chiusa sul nascere a causa del mancato gradimento del calciatore per la possibile destinazione. Di seguito quanto si legge sul sito della Lazio.

Claudio Lotito

Su alcuni quotidiani oggi si legge la notizia di una presunta trattativa in corso tra la Lazio ed il Monza, avente ad oggetto la cessione del calciatore Acerbi, in cambio della candidatura del presidente Lotito nelle liste di Forza Italia alle prossime elezioni politiche. La notizia, oltre ad essere falsa, è assurda e dovrebbe essere considerata tale da giornalisti informati anche delle vicende del calcio. La trattativa tra i due club, relativa al calciatore Acerbi, è nata già dal mese di luglio, e non ha avuto esito per il rifiuto del giocatore interessato, manifestato fin dall’inizio.

La pubblicazione della fantasiosa trattativa è dettata solo dalla volontà di gettare discredito sulla Lazio e sul suo Presidente, elaborando la teoria del "seggio di scambio", scimmiottando altre forme di scambio ben più gravi tanto care ad alcuni giornali. La Lazio ed il suo Presidente considerano la notizia puramente diffamatoria e hanno dato mandato ai legali di chiederne conto in tutte le sedi giudiziarie a chi l'ha diffusa”.