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Un’ottima Lazio annienta la Juve: balzo fondamentale per la Champions

Lazio-Juventus
Altro big match altra gara clamorosa dei biancocelesti che lottano e superano la bestia nera Juventus. Vittoria fondamentale per la Champions

redazionecittaceleste

È l’Olimpico delle grandi occasioni quello che si prepara alla sfida tra Lazio e Juventus. Canta la Nord, canta lo stadio, sbucano striscioni dai Distinti Sud. “Sei la cosa vivente più eccelsa di sempre, grazie immensa Curva Nord” e “La Lazialità ti invade, Maurizio uno di noi”. Sarri ringrazia, poi arriva il fischio di inizio di Di Bello. E bastano 45 secondi a Zaccagni per prendere la prima randellata gratuita da Cuadrado. La Lazio tiene il possesso nei primi minuti di gioco, ma non riesce a rendersi pericolosa dai calci d’angolo che guadagna. L’occasione più ghiotta, proprio da corner, arriva al 12’: termina alta l’incornata di Milinkovic, con Romagnoli alle spalle forse meglio posizionato. Un minuto dopo altra occasione colossale: Milinkovic dribbla tutta la difesa della Juve, ma esagera con l’ultimo per non calciare di sinistro e viene anticipato.

Proprio su un corner al 16’ la Lazio rischia perdendo palla e lanciando il contropiede della Juve: Rabiot e Vlahovic cadono in area ma non c’è nulla. La gara cala leggermente di ritmo, ma ci pensa Immobile a risvegliarla al 28’. Si coordina benissimo al volo il capitano, è ancor più bravo Szczesny a respingere. Non può nulla però il portiere polacco al 38’: bravissimo Milinkovic a stoppare in area e bucare il portiere per il vantaggio biancoceleste. Volano un rosso e un giallo - a Bonucci - per le proteste bianconere per un presunto fallo. Per l’arbitro è tutto buono e si riparte, la Juve guadagna subito un corner, para Provedel ma la palla finisce addosso a Vlahovic: carambola a due passi dalla porta, l’ex Spezia non può nulla e arriva il pareggio di Rabiot al 42’.

E arrivano finalmente anche i gialli: ammonito prima Alex Sandro, poi Locatelli per un fallo da arancione. Non per Di Bello né per il Var, che dopo tre minuti di recupero manda le squadre al riposo sull’1-1. Il secondo tempo inizia senza nessun cambio. Il giallo per Cuadrado arriva, con cinquanta minuti di ritardo, al 51’ per un fallo su Zaccagni. Due minuti dopo calcio champagne della Lazio che porta alla conclusione proprio Zaccagni: conclusione perfetta e nuovo vantaggio biancoceleste. Al 57’ segna ancora Zaccagni, ma il guardalinee alza giustamente la bandierina: l’ex Verona parte infatti con un secondo di anticipo. Al 62’, dopo un pericoloso colpo di testa dei bianconeri finito alto, arriva un triplo cambio per la Juve: fuori Locatelli, Kostic e Vlahovic, dentro Paredes, Chiesa e Milik. Cambia anche la Lazio al 64’: fuori Immobile, dentro Pedro.

Di Bello si conferma uno dei peggiori arbitri del campionato italiano al 68’: Cuadrado stende Zaccagni a un passo dall’area di rigore, sarebbe il quarto giallo meritato sul campo, ma il conto rimane inspiegabilmente fermo a uno. Al 70’ fuori Cataldi e dentro Vecino. Cambia anche la Juve: Cuadrado esce ed entra Danilo. La Juve prova a spingere e al 72’ è clamoroso lo stop volante di Di Maria: la Lazio si salva in angolo. Sei minuti dopo ammonito Provedel su una punizione calciata apparentemente con troppa calma. La Juve continua a spingere, Sarri si copre: fuori Zaccagni all’84’, al suo posto Basic. Due minuti dopo giallo anche a Milinkovic. Subito dopo fuori Fagioli, dentro Miretti. Cinque i minuti di recupero concessi, minuti di sofferenza per la Lazio chiamata a resistere all’assalto bianconero.

L’assalto non va a buon fine, la Lazio tiene botta e porta a casa una vittoria pesantissima. Dieci scontri diretti, sette vittorie e tre sconfitte. Questa Lazio è grande e fa un fondamentale passo in avanti per conquistare un posto in Champions.