Lazio, Lacché: “Auronzo, meglio una soluzione assurda che niente. Deluso da…”

Nuovo capitolo nell’intricata vicenda della ricerca di un alloggio per la Lazio ad Auronzo di Cadore. Non solo, infatti, l’Hotel Auronzo a oggi ha visto andare deserte ben tre aste: ora spunta anche un problema di agibilità. La spiegazione arriva direttamente da Gianni Lacché, amministratore unico della Media Sport Event, sulle colonne de Il Gazzettino: “Pur avendo avuto nel settembre dell’anno scorso l’incarico ufficiale delle trattative con la Lazio, nulla anche successivamente era stata cenato del problema dell’adeguamento alle norme antincendio, dell’unico hotel a 4 stelle in paese. Altrimenti si sarebbe subito corso ai ripari. Inveente la questione di cui l’Amministrazione era a conoscenza, è emersa tardivamente a sorpresa solamente alla fine del gennaio scorso nel corso di una assemblea con gli albergatori per studiare le alternative, un piano B, nel caso in cui non ci fosse più la disponibilità dell’Hotel Auronzo da parte del curatore fallimentare”.

Un piano B, almeno sulla carta, fu trovato come spiega ancora Lacché: “Allora si palesò l’offerta di accogliere il team laziale da parte degli alberghi Montanina e Centrale. Disponibilità alberghiera questa che io chiesi mi cose messa per iscritto. Ma a oggi non ho avuto alcunché. Nel frattempo, ricevuta la messa a disposizione dell’Hotel Auronzo da parte della curatrice fallimentare si è provveduto con questa a far redigere un piano di adeguamento alle norme antincendio, che non comporta grossi lavori, con l’accordo che il costo sarebbe stato defalcato da quello dell’affitto d’azienda. Occorrerebbe che ci fosse la disponibilità i gestione da parte di un albergatore locale che incasserebbe i 150mila euro del soggiorno della Lazio e avrebbe poi lo spazio per il resto della stagione con i lavori di adeguamento antincendio defalcati dalle spese di affitto”. Poche certezze, tanti dubbi, qualche spiraglio”.

Intanto, va registrata la disponibilità del Grand Hotel Misurina, hotel a 4 stelle in riva all’omonimo lago e quindi a 25 chilometri da Auronzo. “Si tratta di una soluzione assurda, considerata la distanza di 25 chilometri da percorrere più volte al giorno per raggiungere il centro di allenamento del campo di calcio Rodolfo Zandegiacomo e della palestra” spiega Lacché. Ma la situazione ha imposto comunque un contatto esplorativo: “A questo punto è meglio l’assurdo che niente”. L’amministratore unico si mostra ancora fiducioso di poter risolvere e trovare una sistemazione ad Auronzo, ma intanto non risparmia una stoccata alla giunta comunale: “Mi dispiace per questa mancanza di collaborazione da parte del Comune di Auronzo, città a cui sono molto affezionato e per la quale, non senza sacrifici personali, mi sono adoperato. Ho la sensazione che mi sia stata tesa una trappola per cui ho sottoposto la questione ai miei legali”.

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