La Lazio vince la battaglia in Friuli: Udinese ko e -3 dal quarto posto

Primo appuntamento del 2024 per la Lazio, a Udine per tre punti che significherebbero meno tre dal quarto posto al termine del girone di andata. Appuntamento da non mancare, lo ha sottolineato Sarri in settimana alla squadra e lo ripete anche prima del fischio di inizio del match. La gara però inizia su ritmi bassi, l’Udinese prova a metterla sul piano fisico e ci riesce. All’8’ si lamenta Isaksen per uno sgambetto in area sugli sviluppi di un corner, ma il contatto è leggero e per l’arbitro non c’è nulla. Impossibile non fischiare però il fallo di Kristensen ancora sul danese tre minuti dopo: giallo e punizione al limite dell’area per la Lazio. Sul pallone, dopo i soccorsi a Isaksen, va Pellegrini: la traiettoria bassa passa in mezzo a tante gambe e inganna Okoye: biancocelesti in vantaggio e primo gol in carriera tra i professionisti per il terzino.

La rete scioglie la Lazio che prova a giocare più libera, ma l’Udinese tiene fisicamente e contribuisce a dar vita a una gara senza squilli. Si gioca poco, ci si rende pericolosi ancora meno. Tanti contrasti in mezzo al campo, Sacchi gestisce poi inizia a tirare fuori i cartellini: Masina viene ammonito al 38' per un fallo su Rovella, poi tocca a Kamada due minuti dopo. Al 44’ finisce tra i cattivi anche Ferreira per un fallo su Zaccagni. Nei tre minuti di recupero protagonista Walace, che mette in scena la sua personale corrida contro Rovella per un leggero fallo a centrocampo. In questo caso, però, non arrivano cartellini ma la fine del primo tempo. Tre cambi a inizio seconda frazione: nella Lazio dentro Vecino e Felipe Anderson per Kamada e Isaksen, nell’Udinese entra Kamara per Masina.

Al 47’ è bravo Ebosele a liberarsi e sgasare sulla fascia destra, Gila prova a tenerlo in velocità ma deve arrendersi fermando il bianconero con le cattive: ammonito. L’approccio della Lazio al secondo tempo però, ancora una volta, non è dei migliori anche a causa di un’Udinese più vivace e arrembante rispetto a quella della prima frazione. Ed è con un copia incolla dell’azione precedente che Ebosele costringe al fallo anche Pellegrini: ammonito al 58’, punizione dal limite per i friulani. La posizione è meno centrale rispetto a quella per la Lazio del primo tempo, ma l’esito non cambia: palla calciata bassa da Lovric in mezzo alle tante gambe che affollano l’area di rigore, l’ultimo tocco di Walace condanna la Lazio: 1-1 in Friuli. La gara si innervosisce ma aumentano anche gli spazi.

Al 68’ ancora cambi: dentro Success per Walace nell’Udinese, Pedro e Lazzari sono invece le carte che si gioca Sarri per Zaccagni e Pellegrini. Un minuto dopo espulso Nenci per proteste dopo un fallo dubbio fischiato alla Lazio. Al 75’ fuori Ebosele, al suo posto Ehizibue. A pagare sono le mosse di Sarri: lancio lungo in verticale di Patric al 76’, sponda di Castellanos per Felipe Anderson che di testa imbuca in verticale per Vecino: l’uruguaiano è bravissimo a controllare e incrociare in equilibrio precario per il gol che vale il nuovo vantaggio della Lazio. I biancocelesti trovano nuova linfa e hanno due buone occasioni, prima Felipe Anderson calcia fuori e poi Vecino cicca il pallone. All’83’ ultimi cambi per Cioffi: dentro Thauvin e Davis per Kristensen e Lovric. Cambia anche Sarri tre minuti dopo: torna in campo Romagnoli, gli fa spazio Gila.

Sono cinque i minuti di recupero concessi da Sacchi, nel primo arriva il giallo anche Perez che sgomita su Castellanos. È l’unica nota della gara, il triplice fischio dell'arbitro di Macerata è liberatorio. La Lazio vince una partita sporca, dura e sofferta e vola ad appena tre punti dal quarto posto. Al giro di boa del campionato la situazione, nonostante tutte le difficoltà affrontate e per ora superate, è più promettente che mai.

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