Finisce l’attesa, si alza il sipario sulla nuova Lazio di Tudor. Dopo quasi due settimane di ragionamenti, calcoli e ipotesi di modulo i biancocelesti si presentano all’Olimpico per la prima gara ufficiale del tecnico croato. E di fronte l’avversario è subito uno di quelli più tosti, quella Juve che Tudor ha conosciuto benissimo in carriera e che, non ingannino le assenze, Allegri dispone nella più classica delle vesti: attendista, ma pronta a colpire in ripartenza. La Lazio però è brava e attenta nell’eseguire le nuove richieste tattiche: a tre dietro in fase offensiva, a quattro in fase difensiva. È la corsia di destra a scalare: Marusic si abbassa sulla linea dei difensori, Felipe Anderson su quella dei centrocampisti dalla trequarti. E il movimento funziona dall’inizio a perfezione.
news
Lazio, benedetta follia! Tudor azzera tutto e ha ragione: Marusic stende la Juve
Dopo un avvio bloccato, un colpo di testa fuori di Bremer e una sbracciata non sanzionata di Kean su Romagnoli, è la Lazio ad avere quattro grandi occasioni alla metà della prima frazione. Due volte Castellanos, bravo nel farsi trovare libero ma impreciso nelle conclusioni che finiscono fuori di poco. Pasticcia poi Szczesny su Pedro: la palla arriva a Kamada che trova davanti un muro bianconero, rimangono dubbi sul contatto tra il portiere e il canario. Infine è tocca a Felipe Anderson, che trova un’ottima conclusione su cui si supera Szczesny. I ritmi si abbassano, la Lazio controlla la partita poi negli ultimi cinque minuti del primo tempo ci prova due volte Chiesa. Bravissimo Mandas, che si esalta soprattutto sulla prima, angolatissima conclusione facendosi trovare pronto appena chiamato in causa. Allegri prova a cambiare veste alla sua Juve all’intervallo: fuori Miretti e De Sciglio, dentro Mckennie e Iling Junior.
La Lazio non sbaglia approccio, ma i cambi danno forza alla Juventus che nei primi minuti impegna la difesa prima con Cambiaso - altro ottimo intervento di Mandas - poi con una carambola in area su cui è bravo Marusic a liberare. Risponde Tudor con Immobile e Isaksen al posto di Castellanos e Pedro, la contromossa offensiva di Allegri è Weah per Cambiaso prima e con Yildiz per Chiesa poi. È però la Lazio, seppur con ritmi più bassi del primo tempo, a tenere pallone e gioco. Ne fanno le spese Iling e Weah, ammoniti per due falli su Isaksen e Zaccagni. Nel mezzo una clamorosa occasione per la Lazio: bell'uno-due tra Immobile e Marusic, il montenegrino va a calciare a botta sicura ma trova una deviazione decisiva che manda in corner a Szczesny battuto. Steso nell’occasione Zaccagni: il rigore sembra evidente, per arbitro e Var non c’è nulla.
Altra girandola di cambi all’80’: fuori Kean per Sekulov nella Juve, Cataldi e Kamada per Vecino e Guendouzi nella Lazio. Entra anche Luis Alberto per Zaccagni e la Lazio continua a sfiorare il vantaggio. Prima Vecino calcia male dal limite, poi Luis Alberto trova una deviazione che inganna Szczesny e Colombo: era angolo, ma non viene concesso. Nel recupero viene ammonito Immobile, in disaccordo dopo un presunto fallo fischiato da Colombo. L’ultimo pallone è però quello buono: Guendouzi inventa un cross al bacio per Marusic che vola in cielo e batte Szczesny portando una vittoria ampiamente meritata. Buona, anzi buonissima la prima per Tudor.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Lazio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Cittaceleste per scoprire tutte le news di giornata sui biancocelesti in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA