È arrivato il momento dell’addio per Ciro Immobile. L’ormai quasi ex capitano della Lazio volerà in Turchia per indossare la maglia del Besiktas e salutare i biancocelesti dopo otto anni. Un addio pesante, che chiude l’era aperta negli anni di Inzaghi a Formello. Proprio per commentare l’addio, ai microfoni di Tag24 è intervenuto Felipe Caicedo. Queste le sue parole.
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Lazio, Caicedo: “Immobile? Non si sentiva nel progetto. Ma sostituirlo…”
Immobile lascia la Lazio per andare al Besiktas. Pensi che il ciclo di Ciro fosse finito? Tu ci hai giocato insieme, quanto perde la Lazio anche a livello di spogliatoio?
“Non so se il ciclo di Ciro fosse finito. Dall’esterno credo piuttosto che probabilmente non si sentiva più al centro del progetto e quindi è andato alla ricerca di nuovi stimoli. Ha preferito mettersi di nuovo in gioco da protagonista, in un campionato che comunque resta competitivo. La Lazio perde molto, anche perchè non è facile trovare subito un bomber capace di fare la storia, come ha fatto lui. Era una presenza molto importante anche nello spogliatoio, questo sicuramente”.
Come si sostituisce uno come Immobile? Ti aspetti che la Lazio possa tornare sul mercato per acquistare un nome importante in attacco?
“Secondo me se si pensa di poter sostituire uno come Ciro si fa un errore e si mette troppa pressione a chi verrà dopo di lui. Sarà sempre un paragone pesante per chiunque. difficile da sostenere”.
Noslin può giocare sia al posto di Felipe Anderson che di Ciro. È pronto per fare il titolare?
“Noslin, per quello che ho visto, può essere un buon acquisto. E’ tecnico, veloce, ma gli va dato il tempo giusto per ambientarsi e non mettergli troppa pressione addosso. La piazza di Roma non è Verona e a livello ambientale è completamente diverso. Va aspettato, ma è sicuramente un buon giocatore che può giocare in tutta la linea di attacco”.
Ieri è iniziato il ritiro di Auronzo di Cadore, come vedi questa squadra? Di Baroni cosa pensi?
“Sono molto curioso, un nuovo ciclo sta iniziando e penso che la Lazio sarà una buona squadra. Il Verona di Baroni giocava bene, era un gruppo veloce, aggressivo. Penso che adesso bisogna dargli il giusto tempo e fargli sentire la giusta fiducia”.
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