Una ripartenza sciupata che poteva regalare il raddoppio a San Siro, poco prima del pareggio di Dumfries. C'è tanto rammarico sull'occasione sprecata da Castellanos che condanna la Lazio ad abbandonare aritmeticamente il sogno Champions. E a terminare, dopo quattro stagioni dall'ultima volta, sotto i rivali giallorossi. Gli unici ancora in ballo per un sesto posto che può voler dire Champions, in caso di vittoria dell'Atalanta in finale di Europa League.
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Lazio, Castellanos sogna un futuro alla Caicedo: la similitudine è nei numeri
Taty spera di lasciarsi alle spalle un anno complicato dal punto di vista realizzativo ma che presenta similitudini concrete con il primo in maglia Lazio di Felipe Caicedo, passato alla storia come il mattatore dei finali di partita. E protagonista di un gol mangiato contro il Crotone, il 13 maggio 2018, che è costato la mancata qualificazione in Champions. Non è l'unica similitudine: Felipe chiuse il primo anno con 6 gol stagionali, gli stessi - a oggi - di Castellanos. L'ecuadoregno ha vissuto quello che sta vivendo oggi l'ex Girona.
"Puntiamo ancora su Castellanos" - ha ribadito di recente Fabiani. La tecnica c'è, manca quel fiuto del gol che il Panterone ha poi sviluppato negli anni di permanenza a Roma. Non è da escludere che l'argentino stia pagando l'etichetta di 'fenomeno' affibbiatagli da Lotito. Per la Lazio, però, c'è almeno una magra consolazione: lo scarso bottino di Castellanos non costringerà i biancocelesti a pagare 4 milioni di bonus, restano i 15 milioni per il prezzo del cartellino. L'obiettivo di Taty, però, è archiviare in fretta una prima stagione deludente per riprendersi e magari, chissà, diventare davvero il nuovo Caicedo.
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