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Lazio, a Cremona con la rabbia dell’umiliazione. Rialzare subito la testa

Gila e Immobile
Il calendario nemico per fittezza può rivelarsi amico ora più che mai. Tra due giorni si tornerà in campo con l'obbligo di rialzare la testa

redazionecittaceleste

E' fredda e buia la notte di Herning. Sotto il cielo danese la Lazio crolla in tutti i suoi effettivi. Una sola prova di squadra mostrata, troppo tardi, nelle scuse ai tifosi. Increduli i 200 sostenitori arrivati fino alla "MCH Arena" così come la squadra al triplice fischio di Dabanovic. Troppo brutta questa squadra per essere la Lazio, gruppo che ha fatto vedere gioco e compattezza fin dalla sfida con il Bologna. Dubbi e fantasmi emergono obbligatoriamente a ogni gol del Midtjylland che fa della Lazio ciò che vuole. Una sconfitta che brucia e lo farà a lungo. Immobile, da capitano, si presenta a ogni emittente presente per scusarsi per quanto fatto dalla squadra trovando a stento le parole. Sguardo vago, quello del numero diciassette biancoceleste. Ora si torna in Italia, in silenzio, per preparare la sfida alla Cremonese di domenica che per la Lazio si trasforma nella gara più delicata e importante della prima fase di campionato.

Immobile

Rabbia

La Lazio ora ha un solo imperativo: prendere la rabbia dell'umiliazione e metterla sul campo dello "Zini" domenica pomeriggio. Immobile ha parlato di "schiaffo pesante" che la Lazio deve prendere e portarsi a casa. Nel momento di fare il passo in avanti la Lazio ne fa dieci indietro e ora con l'umiltà mai mostrata ieri bisognerà ricominciare a lavorare. Il calendario nemico per la sua fittezza può ora essere amico della Lazio che, tra poco più di 48 ore, tornerà di nuovo sul campo da gioco per provare a rialzare subito la testa. Non sarà facile con le emozioni che la notte danese a creato ma che dovrà essere un pensiero fisso dei giocatori. La Lazio per storia e tradizione ha insegnato che la testa la sa rialzare. Ora è il momento di essere quella Lazio.

Tifosi

Bisognerà giocare per l'orgoglio personale e per quello dei tifosi biancocelesti accorsi in Danimarca e che domenica comunque riempiranno il settore ospiti di Cremona. La Lazio, i tifosi lo insegnano, si tifa quando vince e lo si fa ancor di più quando perde. Digerire quanto visto ieri non sarà facile ma il coro di vicinanza dei tifosi dopo il confronto con la squadra è emblematico ed esplicativo: si è caduti insieme, ora è già il momento di rialzarsi nuovamente insieme. Nello spogliatoio dovrà obbligatoriamente esserci un confronto ma, quando si riscenderà in campo, l'unica certezza della Lazio sarà di non essere sola. Mai.