Il giorno dopo, spesso e volentieri, fa ancora più male. A mente fredda si può fare ciò che nei minuti concitati nel finale di ieri sera non è stato possibile fare. Il gol di Tonali, senza soffermarsi su di chi sia o no la colpa, è stata una doccia fredda che ha mostrato tutti i limiti della formazione di Maurizio Sarri tecnici o meno che siano. La compattezza della squadra sigillata lo scorso due febbraio con il "Patto dei Parioli" sembra ormai un lontano ricordo. Che gli animi in casa biancoceleste fossero tesi lo si era capito anche nel finale di Lazio-Torino con lo scontro verbale che aveva visto coinvolti Felipe Anderson e Milinkovic-Savic. Quanto visto ieri però ha evidenziato quanto non vada nello spogliatoio: la corsa di rabbia di Marusic contro Acerbi è l'ennesima spaccatura all'interno di una squadra che a quattro giornate dal termine non ha ancora trovato la propria dimensione.
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Lazio News, Difesa e attacco: le due facce opposte della stessa Lazio
Il paradosso dei biancocelesti è la grande differenza tra attacco e difesa: due reparti che sembrano di due squadre distinte
Attacco stellare
Ciò che salta maggiormente all'occhio è come due facce totalmente opposte possano convivere nella stessa realtà. La differenza tra attacco e difesa è di quelle che fa sembrare i due reparti componenti di due squadre diverse. Il reparto offensivo illumina gli occhi: il tandem Immobile-Milinkovic continua a dimostrare di non avere eguali in questa serie A. 35 gol segnati in due la rendono la coppia più prolifica del campionato davanti al duo che viaggia spedito verso lo scudetto (Dzeko-Lautaro). Oltre alla prolificità dei due c'è anche il feeling interno tra i due. Il serbo ieri ha fornito l'assist numero dieci della sua stagione e di questi dieci, ben sette sono stati per il capitano biancoceleste. Immobile viaggia spedito verso il suo quarto titolo di capocannoniere (raggiunta quota 26) e Milinkovic (ad un gol dalla doppia-doppia) è il centrocampista, alla pari di Chalanoglu, ad aver fornito più assist in campionato (dieci).
Difesa da rifondare
Le medaglie, tuttavia, hanno sempre due facce e se da un lato si trova la più luccicante, dall'altro lato le ombre la fanno da padrone. La difesa laziale è l'ombra più grande di questa squadra e i cinquanta gol subiti lo testimoniano. Il disastro sul gol del definitivo 1-2 di Tonali ne è la prova lampante. Marusic non spazza una palla sciagurata sulla pressione di Theo Hernandez e Acerbi non comunicando con Strakosha spiana la strada all'attacco rossonero. La catastrofe finale sposta l'attenzione dal primo gol che, comunque, mostra i limiti del reparto difensivo di Sarri. Acerbi pur partendo prima e trovandosi in vantaggio si fa superare da Leao che con un solo stop a seguire lascia il centrale due passi più indietro e Radu altrettanto in ritardo si perde Giroud che può segnare il più facile dei suoi gol. Il futuro, che appare sempre più grigio nel totale silenzio societario, dovrà vedere un cambiamento radicale. Così non si rischia solo una finale di stagione disastroso ma di proseguire su questa linea anche per il prossimo futuro.
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