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Lazio-Empoli, Sarri: “Champions? Sarebbe miracoloso, facciamo regali a tutti”

redazionecittaceleste

Le dichiarazioni del tecnico biancoceleste, intervenuto in conferenza dalla sala stampa dello stadio Olimpico al termine della partita odierna

La Lazio domina una gara mai in discussione, ma esce dalla prima partita casalinga del 2023 con un punto soltanto in tasca. Il blackout nel finale è pesantissimo e permette all'Empoli di rimontare il doppio svantaggio. Intanto, al termine della gara, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico dei biancocelesti Maurizio Sarri. Di seguito le sue parole.

Un punto in tre partite: è preoccupato sul lungo periodo considerato l’obiettivo stagionale?

Sappiamo che entrare nelle prime quattro sarebbe miracoloso, lo sappiamo dall’inizio. Ora dobbiamo uscire dal momento difficile, ero più preoccupato dopo Lecce. Oggi è stato diverso, gara di ottimo livello e sotto controllo. Abbiamo sicuramente commesso una leggerezza, ci siamo esposti a una ripartenza avversaria a otto dalla fine. Serviva un atteggiamento diverso, ma anche dopo il 2-1 era una gara sotto controllo. L’episodio finale è anche un po’ di sfortuna, non mi sembra che la squadra oggi abbia avuto gli sbandamenti di Lecce. È chiaro che non capitalizzare una partita dominata in toto è pesante da digerire. Prendiamo l’ennesima lezione, ma abbiamo la consapevolezza che stiamo giocando un calcio di alto livello”.

La sensazione è che chi entra non riesca a essere incisivo. C’è qualcosa che si è incrinato a livello di unità di intenti?

Questo è un momento in cui c’è questa sensazione, ma fino a due-tre partite fa non c’era assolutamente. Penso sia un periodo così. Vecino e Sergej sono tornati dal Mondiale affaticati mentalmente, ci sta sia un periodo così. Vecino in campo era per avere copertura maggiore dal punto di vista fisico, Basic l’ho inserito per alzare i centimetri sulle palle ferme. Ma ritengo sia un momento. Pedro in allenamento sembra in discrete condizioni, entrare non è semplice e fino a qualche tempo fa abbiamo fatto quasi tutti bene, ora stiamo raccogliendo meno”.

La Lazio capitalizza meno di quanto crea. Come mai? Ci sono tanti punti persi da situazioni di vantaggio.

È chiaro che non avendo questa assoluta capacità di essere su alti livelli di applicazione mentale per i cento minuti della gara qualcosa finisci per pagarla. La sensazione mia è che la nostra squadra finché le partite vanno dritte pulite diventa una squadra molto forte. Appena qualcosa sporca la partita mostriamo dei momenti di debolezza, che si pagano sempre. Il tentativo è di cercare di alzare i minuti in cui l’applicazione mentale è forte. Oggi rispetto a Lecce si è alzato di tanti minuti. Uscire da Lecce e questa partita con un punto è incredibile, stiamo facendo regali incredibili a tutti. È questo l’aspetto da migliorare”.

Perché negli ultimi 10 minuti la Lazio ha dato la sensazione di avere paura? Sta perdendo delle certezze?

Una squadra che fa 85 minuti come noi mi sembra ne abbia di certezze. Poi dominare completamente, non fare 3-0 e prendere il 2-1 è chiaro che lasci un po’ di insicurezza. Ma fra il 2-1 e il 2-2 la squadra non era in grande sofferenza, sembrava aver ripreso il controllo della gara. Poi nei minuti finali basta una punizione a metà campo, noi siamo stati sfortunati su un rimpallo e su un rinvio. La punizione secondo me non c’era, poi dal rimpallo c’è stato l’angolo. Felipe prende la palla male, non parte verso l’esterno. È un insieme di episodi abbastanza sfortunati. Dopo il 2-1 pensavo che la squadra sarebbe andata molto più nel panico. Un minimo di strizza prende, ma è umano. Noi dobbiamo recriminare su come abbiamo preso il primo gol, quello è inaccettabile”.

Che idea si è fatto della situazione?

Primo in classifica non è chi gioca peggio, c’è il Napoli che è la squadra che gioca meglio. Noi abbiamo pensare a giocare bene. Sarei più preoccupato con una vittoria 1-0 giocando male. A livello di cilindrata mentale siamo una squadra con alcuni limiti. Noi non paghiamo dal punto di vista fisico, i dati rimangono abbastanza costanti. Pesa invece il discorso mentale: c’è chi riesce a rimanere applicato per cento minuti e chi fa difficoltà dopo 55 minuti. Noi stiamo provando ad allenarci ad alzare il livello di attenzione e applicazione in allenamento per vedere se si innesta qualcosa da questo punto di vista”.

Alla fine di questa settimana lei è soddisfatto della reazione dopo i confronti? Ha parlato con il presidente di quello che manca in questi giorni?

Il presidente ha parlato con me e con tutta la squadra. Dal punto di vista della riposta del calcio giocato uno deve uscire soddisfatto, ma poi guardi il risultato e devi inferocirti. Abbiamo preso due tiri nello specchio della porta e tre tiri in totale ma abbiamo pareggiato. C’è questa doppia sensazione. Quella positiva che la squadra abbia reagito bene facendo un buon calcio per 85 minuti. E quella negativa che ti lascia inferocito perché non capitalizzare queste partite è pesantissimo”.