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ESCLUSIVA – Onorato: “Gli stadi non si fanno con le parole ma con i fatti”

Onorato
L'assessore allo Sport Alessandro Onorato, parla in esclusiva ai nostri microfoni in merito a quello che sarà il futuro dello Stadio Flaminio

redazionecittaceleste

Nella splendida cornice dello Stadio dei Marmi questo pomeriggio è andata in scena l'iniziativa "Every Sport is my Sport". Un'iniziativa dedicata ai bambini e alle bambine che attraverso lo sport trovano forza e motivazione per affrontare le difficoltà e trovare, nello sport, elemento di integrazione. Nel corso dell'evento l'Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato è intervenuto in esclusiva su CittacelesteTV - canale 85 del digitale terreste - intervistato da Michele Cerrotta e Gianluca Mattalini.

Un evento importante per promuovere l'uguaglianza sotto ogni sua forma. Sarebbe bello portarlo anche su palcoscenici più grandi?

"Gia essere qui allo Stadio dei Marmi, una location unica, è bello però non c'è dubbio, dobbiamo puntare in grande. Su questi temi si fanno sempre grandi discorsi ma ora finalmente si praticano quindi un grazie alla Fondazione Lazio, ad Anna Foglietta è bello vedere tutti insieme. E' bello vedere l'energia che ci danno questi ragazzi che potrebbero sembrare deboli per i momenti sfortunati della loro vita invece sono loro che danno più forza ai così detti normodotati. Mi sembra che siamo sulla strada giusta anche per applicare cose che anni fa sembravano infattibili".

Può essere un messaggio da portare poi nelle scuole?

"Assolutamente sìSono messaggi positivi che insegnano alle nuove generazioni che la diversità non è un limite. Bisogna partire dalle scuole elementari".

Il comune di Roma potrebbe fare di più per questi bambini che quando vanno a scuola hanno problemi con gli insegnanti di sostegno?

"Una notizia positiva è che nei prossimi giorni il Comune di Roma assumerà 4000 persone che sono state spesso precarie per dargli stabilità. Poi sulla pratica sportiva c'è un tema irrisolto da tempo. Non possono più essere progetti sperimentali ma farli diventare una pratica fissa".

C'è stata una polemica con Lotito durante l'evento per Maestrelli?

"No nessuna polemica con Lotito. Il punto è semplice abbiamo detto in ogni modo e non so più come dirlo: se la Lazio vuole presentare un progetto per il Flaminio siamo pronti a riceverlo e analizzarlo. Dopo di che se leggo che qualcuno vuole l'ok senza presentare un progetto mi sembra un po' complicato. Un cittadino normale pure se fa una mezza chiusura del balcone deve presentare un progetto all'ufficio tecnico, immaginate fare la riqualificazione, la riprogettazione, la trasformazione dello Stadio Flaminio. Se la Lazio vuole farlo davvero, tramite un progettista presenta il progetto perché noi siamo pronti. Nei prossimi mesi vogliamo trovare una soluzione per lo stadio Flaminio noi non faremo l'errore di altre giunte. Il Flaminio prima deve essere recuperato poi noi crediamo che in un'ottica dove la Roma sta facendo lo stadio a Pietralata, se la Lazio vuole farlo davvero e aprire questa conferenza dei servizi noi siamo pronti. Ripeto senza un progetto è un po' complicato che qualcuno dia un'autorizzazione e mi sembra ancor più assurdo che noi parliamo dei vincoli del Flaminio senza un progetto tra le mani. Se la Lazio vorrà farlo saremo tutti pazzi di gioia sennò siamo certi che qualcuno si farà avanti".

C'è una data di scadenza?

"Non c'è una scadenza. C'è un tema di opportunità, noi abbiamo mandato subito alla Lazio i documenti che ci hanno richiesto, ora è passato più di un mese e credo che se nei prossimi giorni non ci sarà un atto formale, una richiesta o una apertura sarà difficile. Noi ci auguriamo che questo progetto arrivi". 

Ci sono diverse criticità all'interno del Flaminio. In merito a questo ci sono passi avanti?

"I vincoli ci sono in qualunque cosa. Parliamo di uno stadio del 1960, non del 1924. Ci sono dei vincoli di logicità. Un progetto presentato per esempio precedentemente dalla Roma Nuoto è stato bocciato perché sarebbe diventata una vocazione più commerciale all'interno dello stadio. La vocazione del Flaminio è di tipo sportivo, è legittimo che la Lazio voglia fare una copertura ma una sovraintendenza come fa a pronunciarsi se non c'è un progetto? Io credo che si possa presentare un progetto e ci si possa mettere a tavolino. Anche le sovraintendenze statali e comunali hanno tutto l'interesse a dare un'immagine concreta e diversa da quella che vediamo oggi dello stadio. Gli stadi, se si continua a parlare, non si fanno. Non bastano le parole servono i fatti. Sul Flaminio abbiamo dichiarato la disponibilità a valutare progetti, il progetto non è stato presentato quindi è giusto che i tifosi, i cittadini dell'area lo sappiano".

Il fatto che Lotito sia stato eletto al Senato con altre coalizioni può rappresentare un problema?

"Noi abbiamo a cuore solo il bene di Roma. Al presidente Lotito, che è diventato senatore, possiamo fare solo un grande in bocca al lupo, gli auguriamo grandi successi. Noi rispondiamo alla Lazio che è un patrimonio della città. Quindi se la società, che è una società quotata in borsa non stiamo parlando di associazioni sportive, vuole mettersi in trattativa noi siamo pronti però non può diventare una telenovela. L'apertura alla Lazio c'è stata in tutto per tutto però se vogliamo rendere la città competitiva servono gli impianti, sia per ragazzi sia a livello professionale. Una squadra che compete a livelli altissimi e a livello internazionale che non ha il proprio stato è un po' complicato".

Il Franchi è stato progettato da Nervi, il Flaminio anche. C'è una differenza che fa si che il Franchi possa essere aiutato con fondi di un altro tipo?

"Mi sembra che il Franchi abbia vincoli ancor più stringenti del Flaminio. Questo fa capire che se qualcuno vuole fare qualcosa, le cose si possono fare. Al Franchi visto proprio che i vincoli erano più stringenti è intervenuta l'istituzione pubblica. Però ripeto stiamo parlando di nulla perché non c'è un progetto, il giorno che c'è un progetto saremo tutti pazzi di gioia. Però se uno pensa che viene autorizzato senza progetto distorciamo la realtà. Poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità perché con un progetto in mano si risponderà ai cittadini. Senza un progetto continueremo un altro anno, e noi non abbiamo un anno da buttare, con stadio sì o stadio no. Questo è un tema concreto: progetto, investire, soldi, sì o no. Questo è".