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ESCLUSIVA – Zauri: “Lazio in linea con le ambizioni. Con l’Atalanta…”

redazionecittaceleste

Le parole dell'ex capitano biancoceleste, doppio ex in vista della sfida di sabato, sul momento della squadra di Sarri. Poi sui terzini...

Capitano della squadra biancoceleste nell’anno della prima Champions dell’era Lotito, ma soprattutto doppio ex in vista della sfida tra Lazio e Atalanta. Proprio per questo, Cittaceleste ha contattato in esclusiva Luciano Zauri. L’ex calciatore biancoceleste è intervenuto su Cittaceleste TV - canale 85 del digitale terrestre - durante Io tifo Lazio, condotto da Lorenzo Beccarisi e Valerio Marcangeli.

Come giudichi la prestazione di ieri e il momento della Lazio? C’è anche una questione mentale?

Credo che la Lazio stia in generale disputando un ottimo campionato in linea con le ambizioni. Il pareggino di ieri forse ha fatto un po’ storcere il naso, una vittoria avrebbe consolidato le posizioni nella corsa Champion. Ma ha affrontato una delle squadre più in forma del campionato, il Verona dà filo da torcere a tutti. La Lazio ha disputato una partita propositiva, quasi padrona del campo. Poi è calata nel secondo tempo come spesso capita, forse ha pesato aver impiegato gli stessi uomini. La nota positiva è aver visto un’ora in campo Immobile, deve ancora rientrare in forma ma qualcosa si è visto”.

Come ti spieghi i tanti punti persi da situazioni di vantaggio?

È una domanda che si faranno anche i diretti interessati. A volte è difficile darsi spiegazioni, ma non può essere soltanto un caso. Forse a volte chi subentra non lo fa con il giusto approccio, a volte invece dipende dal calo fisico. Ma non vedo grandi difficoltà: il campionato rimane ottimo, sarà la continuità a fare la differenza fino in fondo”.

Come ti spieghi l’utilizzo diminuito di Lazzari?

L’allenatore li vede tutta la settimana, sa chi mandare in campo. Hysaj forse dei tre terzini è quello che sta girando meglio, crescendo di gara in gara. Va a discapito di Lazzari, con Marusic a destra e la scelta di Sarri di dare continuità a loro. Ma il Lazzari di questa prima parte di stagione è molto interessante e ha spesso determinato in zona offensiva. È un peccato vederlo fuori, ma Sarri ha la situazione in mano”.

Spesso Sarri ha fatto presente alla società quanto mancasse un terzino mancino. È arrivato Pellegrini: che rinforzo può essere?

L’idea di Pellegrini è che abbia grandi potenzialità, ma che per mille motivi non ha mai fatto vedere fino in fondo ciò che può fare. Ha dalla sua tanti margini di miglioramento. Ma faccio fatica pensare di vedere una Lazio con due esterni bassi offensivi come Lazzari e Pellegrini. Quest’ultimo forse ora non è in una condizione fisica ottimale, lo staff lo starà rimettendo in condizione. Senza dimenticare che la linea difensiva di Sarri si muove a memoria: avrà bisogno di tempo per adattarsi”.

La Lazio è sembrata un po’ passiva nelle ultime marcature su piazzato: è stato questo il problema degli ultimi gol subiti?

Assolutamente. Non esiste un modo giusto di difendere, altrimenti lo userebbero tutti. Conta l’atteggiamento, difendere a zona significa aggredire il pallone. Ieri Lazovic calcia molto bene e Ngonge attacca molto bene la palla, c’è sempre la componente dell’avversario da considerare. Invece non ha saputo sfruttare la Lazio i piazzati a favore, con Luis Alberto che forse ha fatto un piccolo passo indietro”.

Come stai vedendo Milinkovic? I numeri sono buoni, ma gli manca l’acuto?

Nel finale ha fatto la prima punta, è sicuramente un giocatore che la prestazione la porta a casa sempre. Ovviamente ha abituato la squadra e i tifosi a fare oltre al lavoro sporco anche le giocate decisive e in questo momento da questo punto di vista sta venendo meno. Ma è un giocatore che c’è sempre e che, ovviamente, ha anche bisogno del contorno. Non può fare tutto da solo”.

Da cosa è data la differenza di approccio tra primo e secondo tempo?

Da calciatore mi è successo, mi veniva consigliato di tutto. Ma a volte non c’è la risposta, ovviamente sono cose in cui la Lazio deve migliorare: parte sempre fortissimo, lo ha fatto anche ieri. Poi il Verona ha spinto e i biancocelesti hanno subito gol, ma hanno tenuto botta provando anche a vincerla. In ogni caso è un dato che deve far riflettere la squadra, per arrivare in Champions questi dettagli vanno limati”.

Cosa dà in più la Champions a un giocatore e a un gruppo? Quanto fa crescere?

Eravamo contro una squadra che fino all’anno prima giocavamo dal divano. Si era creato l’anno prima un gruppo senza grandi eccellenze tecniche ma con grande forza e voglia. Il pubblico poi ci ha dato quella marcia in più che ci ha fatto raggiungere l’obiettivo. Erano traguardi impensabili a inizio campionato”.

Hai mai avuto il rammarico di non essere passato agli ottavi?

Col senno di poi è chiaro che qualcosa potevamo fare. Ma le altre squadre, escluso il Real, erano come noi. Eravamo convinti di potercela giocare in parte ci abbiamo provato. Poi è chiaro che il livello degli avversari a un certo punto si è fatto sentire e abbiamo faticato. Ma rimangono situazioni e atmosfere veramente da brividi a pensarci oggi”.

Come vedi l’Atalanta? Che idea ti stai facendo sulla corsa Champions e su una mina vagante come il Milan che sta andando a picco?

Penso che Atalanta-Lazio sia stata una delle più belle gare della Lazio. Mancava Immobile, ma Felipe ha giocato bene davanti. Una gara mai in discussione, a differenza degli altri anni. Quest’anno l’Atalanta è tornata in alta classifica con giovani molto interessanti e a discapito di giocatori come Zapata e Muriel. Si affrontano due squadre molto in palla in questo momento, mi aspetto una gara molto aperta tra due squadre che non hanno paura a farsi vedere nella metà campo avversaria. Sarà una gara difficile tra due squadre che hanno tutti per arrivare tra le prime quattro”.

Quale sarà la chiave secondo te per la Lazio per vincere la partita?

Con squadre come l’Atalanta che lasciano molto campo penso che si possa sopperire con il palleggio veloce per trovare la profondità. Così l’Atalanta potrebbe soffrire. Ma quando loro aggrediscono con tanti uomini e fisicità al minimo errore possono punire. La chiave starà nel capire chi farà meno errori nel corso della gara”.