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RIVIVI IL LIVE | Lazio-Feyenoord, Provedel: “Gara fondamentale. L’anno prossimo…”

Provedel
Tutte le dichiarazioni in conferenza stampa di Ivan Provedel alla vigilia della partita di Champions League tra i biancocelesti e il Feyenoord

La Lazio è pronta a riprendere il proprio cammino europeo. Domani, contro il Feyenoord, i biancocelesti si giocheranno gran parte del passaggio del turno e per questo servirà una prestazione diversa da quella mostrata in Olanda. Servirà essere migliori sia dal punto di vista dell'atteggiamento sia da quello della lucidità sotto porta. In occasione della conferenza stampa della vigilia, Ivan Provedel ha presentato la sfida rispondendo alle domande dei cronisti presenti.

Che ruolo dovrà recitare l'Olimpico?

"Io non devo dire niente a nessuno. Noi dobbiamo andare in campo e trascinarci, mi auguro che il pubblico arrivi con lo spirito giusto per portare a casa un risultato positivo".

Quest'anno la fase difensiva presenta più problemi. Ti sei dato una spiegazione?

"Purtroppo non c'è un discorso matematico per cui una cosa corrisponde a un'altra. Io penso che lo scorso anno abbiamo trovato solidità prima e quest'anno ci stiamo mettendo più tempo ma spesso non è una cosa così diretta. Io a Bologna ho preso un tiro, il mister metterebbe la firma per prendere un tiro a partita, purtroppo abbiamo perso. Stiamo crescendo e alla crescita corrisponderanno risultati".

Che effetto ti fa aver segnato quanto Felipe e Zaccagni?

"Si parla del gol e ci si scherza. Quello che dico è che a me dispiace per loro, li vivo tutti i giorni e quando si subisce chi prende gol sono io e quando non si segna è un problema degli attaccanti. Non si deve pensare al peggio, ma sempre metterci più cattiveria e determinazione. Così facendo gli attaccanti una volta che si sbloccano poi vanno".

Come vivi la partita di domani?

"E' una gara fondamentale ai fini della classifica ma lo sono state tutte fin qui. Sperare di qualificarsi domani deve arrivare un risultato positivo. Spero che tutto che ciò che faremo possa essere sufficiente".

C'è un modo per fermare Gimenez?

"Noi studiamo gli avversari, sappiamo cosa fare e cosa non fare. All'andata non siamo entrati con lo spirito per affrontare quel tipo di gare. Domani sarà fondamentale, dopo di che in campo ci saranno tanti duelli ed episodi. Più che di studio è un discorso di testa, spirito e come si prenderà di petto ogni situazione".

Voi percepite questa Champions come un divertimento e un premio?

"Io penso che se una cosa ti diverte non gli dai meno importanza. Quello che vuole dire il mister è che la Champions è un sogno per cui uno vuole andare più avanti. Io la Champions voglio rigiocarla ma per farlo dobbiamo arrivare tra le prime 4 in campionato. Anche se mi godo ogni momento in Champions non scendo in campo per far vedere che sono lì. La Champions è benzina per affrontare il campionato".

Da dietro come reputi la ricerca dell'equilibrio per il centrocampo?

"Abbiamo visto il gol del Bologna, ci sono state situazioni al limite dove abbiamo sbagliato. Tutti stanno lavorando bene, stiamo subendo poco e paghiamo quel poco che subiamo. Si tratta di poco, non c'è qualcosa in particolare di correggere. Le cose cambiano, gli interpreti cambiano, gli avversari ci affrontano in modo diverso. Si tratta di piccole cose che a volte riesci a incastrare a volte meno. Il calcio non è una scienza esatta però bisogna trovare le piccole cose che ti danno un pizzico di autostima in più".

Questa è una settimana simile allo scorso anno: come sta la squadra?

"La squadra è in*****ta, nonostante sia risultata da risultati positivi in campionato ha fatto una brutta prestazione a Rotterdam per demeriti nostri. Nonostante la grande reazione non siamo stati cinici e non è andata come speravamo. Vedo una squadra arrabbiata perché non raccoglie ciò che semina. Secondo me va affrontata di petto e domani va ribaltata. Poi la mettiamo via e ci prepariamo meglio per il derby. Altra partita che va preso di petto".

Trasmetti grandi serenità, hai qualche sassolino da toglierti per esserci arrivato a 29 anni?

"Se c'è qualcosa da togliermi lo voglio fare con la prestazioni, devo ripagare in campo la fiducia. Altro non devo fare. Se sono arrivatro qui ora evidentemente il mio percorso era scritto in questo modo. Sono contento così anche se vorrei dare ancor di più il mio contributo. Credo solo nel lavoro: chi lavora duro non ha rimpianti". 

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