Vince il Genoa di misura allo stadio Olimpico, condannando la Lazio alla seconda sconfitta in altrettante gare di campionato. I biancocelesti dopo lo svantaggio chiudono i liguri nella propria metà campo ma non riescono a trovare il gol del pari dimostrando ancora scarsa lucidità. Al termine della gara, intanto, il mister Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole.
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Lazio-Genoa, Sarri: “Zero dubbi su Kamada, va aspettato. Giocare a due punte…”
Come si esce da questo momento? È stato un problema fisico o mentale?
“Sono due partite completamente differenti, abbiamo fatto una partita in apatia mentale a Lecce, mentre stasera abbiamo approcciato male per nervosismo e ripercussioni di Lecce. Poi dal 20’ abbiamo fatto una buona gara, senza mollare. Ci è mancata qualità, ma non lucidità: non gli abbiamo più consentito di ripartire. È un grandissimo passo in avanti, ovviamente non basta ma è una buona base. Ora serve qualità da parte dei giocatori chiave”.
In questa stagione sta avendo la stessa disponibilità dello sorso anno?
“Ho visto apatia mentale dopo Lecce, ma può dipendere da duemila fattori. La disponibilità i ragazzi devono darla al collettivo: come singoli non siamo competitivi, come collettivo sì. Oggi l’atteggiamento era diverso, c’erano giocatori al servizio della squadra. Eravamo abituati a vincere con la continuità di stasera, ma con più qualità offensiva. Al momento fatichiamo a saltare l’uomo e si creano meno situazioni”.
Che qualità porta Guendouzi?
“Sicuramente energia. In Inghilterra ho visto un centrocampista energico, di grande dinamismo. Non è un fine palleggiatore, ma un giocatore che noi nella nostra rosa al momento non abbiamo come tipologia”.
Le due trasferte complesse possono aiutare a ritrovare lo spirito?
“Abbiamo fatto 15-16 minuti di partita consegnando 15 palloni agli avversari in modo banale, poi diventa un problema. Dobbiamo crescere in qualità, al momento facciamo fatica”.
Serve più qualità palla a terra?
“Quando ho visto tre palloni in aria ho messo Castellanos, lui è forte in questo. Ma se tornassi indietro non lo rifarei. Non per lui ma perché ci siamo snaturati, non siamo adatti alle due punte”.
Per ritrovare qualità serve maggiore brillantezza fisica o è mentale? I discorsi dei rinnovi incidono?
“Non lo so, perché sono argomenti dai quali io mi tiro fuori. In una rosa ci sono sempre mille problematiche così, se dovessi pensar a questo non farei più il mio lavoro. Felipe al momento non lo vedo turbato, magari è solo una condizione fisica non ancora ai massimi livelli che porta a un decadimento tecnico”.
Qual è la sua verità?
“La mia verità è questa: se mi chiedi perché possono succedere certe cose dico perché. Poi in queste due gare abbiamo fatto male, ma nessuno sta cercando alibi. Ho risposto alle domande che mi chiede i perché di certi errori”.
Abbiamo visto una Lazio con 10/11 della scorsa stagione.
“No, i nuovi hanno bisogno di tempo per trovare una condizione fisica decente. Pellegrini era fuori rosa, Rovella veniva da un infortunio. Kamada era fermo da maggio, Isaksen era a buone condizioni ma i 40 gradi di Roma lo hanno debilitato. Per quanto riguarda la tattica, rispondo in base alle mie caratteristiche. Sono uno dei più forti organizzatori di squadre in Italia, ma ho lunghissimi tempi di inserimento, tra i più lunghi in Italia. Non so di quanto tempo avrò bisogno: abbiamo preso ragazzi da continenti diversi, il metodo di allenamento sarà sicuramente diverso. Anche la lingua e l’alimentazione possono essere un problema. Le risposte sono sempre individuali”.
Ha rivisto gli episodi arbitrali? Come si riparte?
“Con meno negatività possibile. La gara di oggi è il primo passo, ma non è ancora sufficiente e serve un ulteriore passo in avanti. Ma se ora ci facciamo prendere dai discorsi negativi siamo morti. Dobbiamo isolarci, valutare dove stiamo migliorando dove possiamo ancora farlo senza diventare negativi. Il rigore? Dal campo quello su Immobile non l’ho visto, quello su Zaccagni anche dalle immagini dei tabelloni sembrava rigore. L’assurdità è che non l’abbiano richiamato per rivederlo. Poi non si possono dare 7 minuti di recupero con un minuto e passa per ogni rinvio dal fondo”.
I giocatori titolari da sempre sono pronti dal punto di vista caratteriale ad assorbire la competitività?
“Spero che la competitività si alzi, al momento non c’è. Chi ha le palle accetta di mettersi in gioco, chi vuole la maglia da lavare a casa non ha le palle. Si vedrà quando staranno fuori”.
Quali sono i segnali positivi che ha trasmesso Kamada in queste prime uscite?
“Lui ha sicuramente qualità in palleggio e ha tempi di inserimento. Però se pretendi di valutarlo ora dopo undici giorni di allenamento sarebbe sbagliato e pretenzioso. Io lo aspetto con curiosità e grande convinzione, sono convinto sia un giocatore molto forte”.
Con l’arrivo di Guendouzi la qualità caratteriale della rosa sia sufficientemente alzata o si può fare
“Questo non lo so, quanto può incidere un singolo giocatore è sempre difficile dirlo. Dall’esterno pensate sempre che i nomi importanti incidono di più, ma quasi mai è così. La mentalità giusta te la può dare anche chi gioca una partita sì e due no. Questo ragazzo ha grande carica agonistica, vediamo se ha la capacità di trasmetterla”.
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