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Lazio, Giordano: “Mourinho? Bel messaggio per il calcio italiano”

L'ex centravanti della Lazio, Bruno Giordano, ha ammesso che il ritorno di José Mourinho in Italia potrà fare bene al campionato

redazionecittaceleste

Il termine della stagione 2020/21 porterà la Serie A ad una mini rivoluzione di allenatori. Sono tanti i tecnici con la panchina in bilico, basti pensare ad Andrea Pirlo: l'ex centrocampista è stato scelto dalla Juventus come successore di Maurizio Sarri con la speranza che potessi portare dei benefici, ma così non è stato. Ora il futuro del tecnico bianconero appare particolarmente in bilico. Nemmeno l'ingresso in Champions League potrebbe salvarlo. Tuttavia, la prima squadra italiana che ha deciso di muoversi concretamente è stata la Roma. La società giallorossa, nel giro di poche ore, ha annunciato l'addio di Paulo Fonseca a fine stagione e l'arrivo di José Mourinho. L'ex tecnico nerazzurro vincitore del triplete nel 2010 ripartirà così da una sfida nuova di zecca.

Il rinnovo di Inzaghi

Intanto in casa Lazio è tornata in voga la questione legata al futuro di Simone Inzaghi. L'allenatore biancoceleste è in scadenza di contratto e la firma sul rinnovo stenta ad arrivare. L'ex centravanti ha dimostrato, nel giro di poche stagioni, di essere uno degli allenatori italiani più interessanti che ci siano. La corte delle altre squadre di certo non manca e la Lazio farebbe bene a blindarlo anche in futuro. Da quando Inzaghi ha lasciato la Primavera per diventare l'allenatore della prima squadra, il club ha fatto un salto di qualità da non sottovalutare.

Le parole dell'ex

Nel frattempo i microfoni di TMW Radio hanno scambiato alcune parole con l'ex centravanti della Lazio, Bruno Giordano. Il quale ha parlato del ritorno dello Special One in Italia: "Fonseca? E' mancato tutto, la società, il ds, questo comunicato non è una notizia. Tutti sapevamo che a fine contratto sarebbe andato via. Mourinho? Credo sia un bel messaggio per il calcio italiano, che ha bisogno di certi personaggi. E' un grande colpo, se dubitiamo anche di lui dubitiamo di tutti. Due stagioni può sbagliarle chiunque. Sarri era già un buon brand, ma questa è un'altra cosa. Lui vuole il massimo, così come il presidente, che ha scritto quel comunicato. Ha sbagliato con Manchester e Tottenham dove chiunque avrebbe fatto male e anche peggio. I giovani sono importanti. Lui lanciò dei giovani nell'Inter del triplete e ci volle molto coraggio a farlo".