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Lazio, Gregucci: “Difficoltà negli ultimi 20 metri. Sul gol subito…”

Gregucci
Ai microfoni ufficiali della società biancoceleste ha parlato l'ex giocatore Angelo Gregucci in merito alla sconfitta di ieri con la Juventus

redazionecittaceleste

Una Lazio spenta e con poche idee saluta la Coppa Italia ai quarti di finale per il quarto anno consecutivo. Un errore in concomitanza tra Maximiano e la linea difensiva permettono alla Juve di staccare il pass per le semifinale. Ai microfoni ufficiali della società biancoceleste, l'ex biancoceleste Angelo Gregucci, ha parlato proprio della prestazione di ieri della Lazio: "Per essere competitivi non dobbiamo staccare la spina. L'impatto sulla gara non è stato pessimo, tecnicamente discreto. La Juventus ha fatto qualcosina di più, la Lazio ha avuto difficoltà negli ultimi venti metri: non ha mai riempito l'area, saltato l'avversario o fatto combinazioni interessanti. Una volta la Juve era una squadra che attaccava, oggi ti aspetta, ieri hanno fatto il minimo sindacale per arrivare alla semifinale".

Maximiano e Patric

Non me la sento di valutare l'errore di Maximiano, ieri mi dava la sensazione di essere un buon portiere, soprattutto dopo la parata su Kostic. L'errore è un peccato perché ora cambierà tutte le valutazioni, poi è normale che il suo errore è stato determinante. Per me, comunque, ha qualità. Sul cross di Kostic non sbaglia la difesa, venivano da un piazzato, c'erano stati due tempi di gioco e quindi non si poteva fare meglio. La Lazio, tra l'altro, è brava a pulire quelle palle dall'area di rigore ma Patric lo poteva aiutare. Milinkovic? Era normale farlo rifiatare, gioca sempre 90', ne aveva necessità. La Juventus tatticamente non ha creato grandi problemi, come la Lazio a loro. La squadra di Sarri poteva creare qualcosa di più dal punto di vista individuale, anche perché secondo me ha più qualità dei bianconeri. Centrocampo? Cataldi è cresciuto tanto, è diventato un giocatore affidabile, parliamo di cuore e qualità. In mezzo al campo abbiamo molte soluzioni. Il Mondiale, chiaramente, ha influenzato su Milinkovic e Vecino, ma questo era il grande interrogativo che ci ponevamo dai mesi precedenti alla competizione".