Continua a risuonare il fischio di Gianluca Manganiello tra le mura dello Stadio Olimpico. Il rammarico in casa Lazio è tanto così come la rabbia per quanto successo durante la gara. Alla fine conti la prestazione della Lazio non è stata lontanamente ai livelli di quella fatta a Bergamo ma l'ennesima decisione arbitrale sbagliata non può non essere discussa. Ai microfoni ufficiali della società l'ex biancoceleste Angelo Gregucci ha commentato quanto fatto e deciso dal direttore di gara.
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Lazio, Gregucci: “Sergej ha subito un grande torto. Errore grossolano”
"Questa è una partita che va a narrazioni bibliche. Onestamente all'inizio ho visto una Lazio non sciolta e quindi un riferimento all’impegno europeo va dato. In campo comunque eravamo ben messi perché nel primo tempo non ricordo una Salernitana pericola. Loro erano molto fisici di conseguenza dovevamo giocare palla a terra. Il guizzo per andare in vantaggio è stato grazie alla grande intuizione di Luis Alberto. Dopo il vantaggio dovevamo usare la testa. Abbiamo avuto l’opportunità per chiuderla con Vecino da li in poi è iniziata un’altra partita. Il posizionamento della linea è sbagliato e la lettura in occasione del gol di Candreva. Da lì in poi la Lazio ha iniziato a perdere lucidità, è diventata isterica. All’isterismo si è aggiunto l’episodio dove l’arbitro commette un errore a dir poco grossolano. Milinkovic subisce un grande torto e la squadra un grande danno e così si è persa la lucidità. La Lazio ha abbandonato la partita su tutti i componenti. L’unica cosa preoccupante è quello che arriva dal giudice sportivo. Una partita la puoi perdere, anche per abbassare un po’ le penne, ma il calcio te le da queste lezioni. Aver perso il senso della ragione è il passo indietro di ieri. Posso capire cosa passava nella testa dei giocatori. Gli arbitri di oggi sanno perfettamente chi è diffidato oggi. Bisogna rivedere il protocollo, perché è davvero grottesco. La Var deve sempre intervenire quando c’è un errore palese. A pensar male è sempre peccato, ma facendo 1+1 pensi “Ah ma questo è Manganiello".
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