Sarri ha, giustamente, chiesto, Lotito ha, finalmente, dato. La nuova Lazio del Comandante ha tutti, o quasi, i suoi nuovi interpreti. Un luglio all'insegna del mercato. Sei i colpi fin'ora, cinque nel solo mese corrente a dimostrazione che la Lazio a partire dal patron Lotito, passando per Sarri arrivando ad ogni componente della rosa, quest'anno ha intenzioni serie. Non si sono nascosti i giocatori: un piazzamento nella prossima Champions League è l'obbiettivo minimo; la fame dei giocatori è tanta. E' stato chiaro Pedro nell'intervista post allenamento di qualche giorno fa: questa Lazio giocherà per provare a vincere le competizioni che gioca. La palla ora dai piedi del patron passerà a Mau che dovrà plasmare a sua immagine e somiglianza questa nuova Lazio che mai come quest'anno avrà un nuovo volto e una nuova fisionomia.
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A sua immagine e somiglianza: ora Sarri plasmerà la nuova Lazio
Niente alibi
Lo scorso anno le due finestre di mercato, se così si possono definire, non sono state all'altezza (eccezion fatta per il ritorno di Felipe Anderson e l'acquisto di Pedro). Un undici competitivo ma una panchina non all'altezza di reggere tre competizioni. La Lazio ha pagato caro questo limite finendo si quinta in campionato, ma uscendo ai play-off di Europa League e ai quarti di Coppa Italia (dopo aver passato gli ottavi solo nei supplementari ricorrendo al solito Immobile chiamato agli straordinari). Quest'anno invece alibi non ce ne saranno; mister Sarri voleva due interpreti per ruolo e, in attesa del secondo portiere, è stato parzialmente accontentato.
Obbiettivi
La prima squadra della Capitale ha voglia di far bene e di stupire. E' chiaro questo e lo si può intuire anche dai bonus fissati per molti giocatori. Casale, che sta già entrando nei meccanismi di Sarri, è arrivato nella Capitale per 7 milioni più 3 di bonus. Il supplemento è legato oltre al piazzamento in Champions League anche allo scudetto. Mai tale risultato era stato messo per iscritto. Sempre presente il bonus scudetto ma mai inserito in tale trattative. La Lazio ha fame e non ha paura di farlo vedere.
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