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Lazio-Inter la vince Sarri, ma la prestazione conta più del risultato

redazionecittaceleste

Il 3-1 è una sentenza per i nerazzurri ma di più per i biancocelesti: la prestazione della squadra di Sarri è da incorniciare. Segnali chiari

Non poteva esserci abbraccio più caldo. Lazio-Inter inizia prima del fischio dell’arbitro Fabbri, con uno spettacolo da brividi sugli spalti. La Nord intona, il resto dell’Olimpico segue e l’atmosfera si infiamma all’istante. È ancora una volta il giusto premio, l’ennesimo segnale di affetto del popolo biancoceleste nei confronti dei biancoceleste. La squadra scende in campo senza paura né timore reverenziale, consapevole della propria forza. E lo dimostra subito.

La partita inizia infatti sulla stessa onda: passano pochi secondi, una manciata, prima del primo contrasto. Fabbri non fischia e fa capire il metro arbitrale ai calciatori. La gara inizia sulla falsariga di quella con il Toro: nerazzurri estremamente fisici e in controllo del pallone grazie a un ritmo blando ma efficace e Lazio solida. Eppure, alla mezz’ora le occasioni più interessanti sono a marchio biancoceleste. E non è caso allora se intorno è la Lazio a passare in vantaggio a 5’ dall’intervallo. Dalla metà campo Milinkovic disegna col compasso, Felipe esce dal letargo e di testa buca Handanovic. Zaccagni rischia di combinarla grossa in area biancoceleste 2’ dopo: il contatto con Dumfries c’è, ma il fuorigioco salva la Lazio.

Non si salvano invece i biancocelesti al 6’ del secondo tempo. Prima Immobile si ferma sul muro di Handanovic, poi i nerazzurri pareggiano con Lautaro che con la punta anticipa l’uscita di Provedel. I biancocelesti accusano il colpo e l’Inter torna a prendere campo. Ma la reazione dell’Inter dura poco: i biancocelesti tornano in possesso del pallino del gioco. Purtroppo, però, il controllo manca a Fabbri, che rovina la fase centrale del secondo tempo con scelte di gestione abbastanza discutibili. A rimettere tutto apposto ci pensa un gol stratosferico di Luis Alberto. Il siluro dalla distanza è una sentenza per Handanovic. Ci pensa l'altro subentrato, Pedro, a chiuderla: l'eventuale rigore su Imombile non conta, lo spagnolo fa 3-1 e chiude i conti. Ma oggi è la prestazione che conta: questa Lazio ha mandato segnali a tutti gli scettici. La Lazio di oggi può puntare in alto.