L'esordio con una nuova maglia, seppur amaro, è un momento destinato a rimane nella memoria di un calciatore. La prima con quella della Lazio di Gustav Isaksen non avrà epilogo diverso seppur resa poco memorabile dal risultato. Entrato al 54° ha rilevato un Felipe Anderson spento e poco lucido sotto porta. Le prime palle toccate sono senza dubbio interessanti: uno stop di lusso dopo 5 minuti su lancio preciso di Cataldi, reso vano dall'attento intervento di Dorgu e tanti tentativi di dialogo con i compagni. A frenare però l'esordio del danese classe 2001 l'inesperienza sfociata in un intervento in ritardo su Ramadani che gli costa il giallo al 71°.
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Lazio, Isaksen: a Lecce l’esordio. Ora la corsa per una maglia da titolare
Per il resto della gara Isaksen appare troppo timido rinunciando spesso al contrasto per non ricevere il secondo giallo. Ora la voglia di rimettersi in mostra facendolo, questa volta, davanti ai quei tifosi che lo hanno accolto in massa al suo arrivo. Il danese è sicuramente quello tra i nuovi acquisti che, salvo Kamada, si candida per una maglia da titolare. Isaksen, come sottolineato dallo stesso Sarri, è infatti quello più avanti in termini di condizioni fisica (avendo disputato tre gare ufficiali con la maglia del Midtjylland) tra i nuovi acquisti. C'è da lavorare ancora però per quanto riguarda l'aspetto dell'inserimento tattico. Alla gara con il Genoa mancano ancora cinque giorni, tempo per lavorare al massimo ci sarà. Il ragazzo di certo scalpita, a Sarri l'ultima parola.
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