di Gabriele Meuli
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Lazio, Manzini ricorda Eriksson: “Un uomo grande. Ho avuto la fortuna…”
Tanta commozione e ricordi indelebili per Maurizio Manzini, che ai microfoni del canale ufficiale della società ha reso omaggio a mister Sven Goran Eriksson. Di seguito, le sue parole.
"Quando arrivano queste notizie, ti colpiscono come un pugno allo stomaco. Un dolore incredibile, lo stesso che provano tutti quelli che lo hanno conosciuto. Delle migliaia di aggettivi che potrei usare per descrivere Sven, mi vengono in mente soprattutto due, bontà e generosità. Sono due aggettivi che magari possono trarre in inganno, perché potrebbero essere accostati a una persona di poco polso, ma non è così. Questi tratti facevano parte del suo carattere, così come la decisione con la quale ha guidato la squadra, affrontando tante difficoltà.
Per me non è una cosa facile da affrontare. Mi ha colpito molto quest'addio. Di lui, voglio ricordare la maniera di guidare il gruppo. Era deciso, fermo, sicuro, ma mai scevra delle sue caratteristiche principali. Una delle sue qualità migliori era quella di mettere a proprio agio il suo interlocutore. Quando venivi ricevuto da Sven, era come se entrassi nel salotto di casa sua. E' stato uno psicologo vero e proprio. Poche persone al mondo possono affrontare al mondo la malattia come ha fatto Sven: anche in questo, era un maestro. Qualunque tipo di parole, di aggettivo, mi sembra inadeguata. E' stato un uomo grandissimo, come la sua bontà. Io ho avuto la fortuna di assisterlo da vicino, sia dentro che fuori dal campo. Nella mente mi si affollano mille cose, ma nessuna di questa è abbastanza per celebrare la sua grandezza".
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