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Lazio, Marcos Antonio: un gol per risalire le gerarchie. Un precedente fa ben sperare

Un gol seguito dalle lacrime di gioia: ora Marcos Antonio guarda al Torino forte della squalifica di Cataldi e un Vecino non ancora al 100%

Sembrava destinata a essere un'altra comparsa senza nulla da ricordare quella di Marcos Antonio contro lo Spezia. Poi la punizione ingenuamente concessa da Cancellieri e mal calciata da Daniel Maldini a innescare una corsa che ha raggiunto una velocità massima di 33 km/h. Una velocità importante che tuttavia è ben lontana dai 38,6 toccati ai tempi dello Shakhtar a dimostrazione dell'enorme potenziale non solo tecnico del ragazzo. Dopo aver superato Agudelo prima e Dragowski poi ora Marcos Antonio punta a risalire nelle gerarchie della Lazio. Che Sarri per lui abbia un debole è storia nota nonostante i minuti raccolti dal brasiliano siano meno di 500 rispetto ai 3780 a disposizione.

Durante la trattativa su Marcos è arrivata anche la benedizione di De Zerbi, suo allenatore ai tempi dell'esperienza ucraina. Ora il classe 2000 spera di ritagliarsi più spazio nella prossima stagione, quando a centrocampo (in particolar modo in caso di partenza di Milinkovic) bisognerà intervenire. In casa biancoceleste c'è un precedente che può far ben sperare Marcos Antonio: nel 2016/17 Luis Alberto al suo arrivo nella Capitale venne impiegato meno di 400 minuti. Un solo gol nell'anno del suo adattamento agli ordini di Simone Inzaghi: a Genova (da subentrato come il brasiliano) a poco più di 100 chilometri di distanza dove Marcos ha trovato il suo primo gol biancoceleste. Ora Luis è una colonna portante di una squadra che continua a crescere giornata dopo giornata. Marcos ora è pronto a giocarsi le sue carte per scalare le gerarchie come fatto da Luis Alberto in passato.