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Lazio-Monza, Palladino: “Sarri farà un campionato di vertice, ma oggi…”

Palladino
Le parole del mister dei brianzoli, intervenuto in conferenza dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa dell'Olimpico
Michele Cerrotta

Si conferma squadra ostica il Monza che, dopo aver perso per il gol di Romero lo scorso anno, viene all'Olimpico e strappa un punto alla Lazio. Finisce 1-1, giusto dar merito ai brianzoli ma anche doveroso sottolineare i diversi demeriti dei biancocelesti. Al termine del match, intanto, per analizzare la gara di oggi è intervenuto in conferenza stampa Raffaele Palladino. Queste le sue parole.

Nel secondo tempo avete cambiato gioco rispetto al primo, riuscendo sempre a mettere in difficoltà la Lazio. Era una mossa già studiata?

Abbiamo messo i due trequartisti perché sapevamo che la Lazio poteva chiuderci le linee di passaggio, con la loro difesa di reparto potevamo metterli in difficoltà. Nel secondo tempo hanno alzato la pressione e ci hanno tolto il pallino del gioco, ma penso che abbiamo fatto bene. Non era una cosa studiata, ci siamo adattati alla pressione della Lazio”.

Dal suo arrivo al Monza poche squadre hanno fatto più punti di voi. Vi siete un po’ accontentati nel finale di gara?

Noi abbiamo fatto una grande partita da ogni punto di vista contro una squadra affamata di punti e quindi temibilissima. Siamo andati subito sotto, ma mi è piaciuto la reazione della squadra, sempre sul pezzo anche dopo lo svantaggio. Abbiamo ritrovato il pari poi abbiamo continuato a giocare mettendo dentro una grande prestazione, che ci servirà per il proseguo del campionato. Ci serviva una prestazione così contro una big, al di là de punti. Siamo soddisfatti, i ragazzi sono usciti stremati. Forse ci è mancata un po’ di convinzione nel finale, forse credendoci avremmo anche portato a casa i tre punti”.

Sembrate una squadra più abituata alla sofferenza rispetto al passato. È dato dalla maggiore esperienza di alcuni calciatori?

Non mi piace parlare del passato, noi quest’anno siamo questi. Abbiamo preso giocatori di esperienza e mentalità: Gagliardini, D’Ambrosio, Akpa Akpro. È un valore aggiunto che ci ha stimolati e fatti crescere. Oggi serviva una gara solida, l’abbiamo fatta. Non parlerei di belli o brutti: dobbiamo sapere che possiamo giocarcela contro queste squadre, mi interessa la mentalità”.

Di Gregorio non ha mai provato la costruzione dal basso: è dovuta alle caratteristiche della Lazio?

No, non ne sono un fanatico. Può portare dei vantaggi in determinati contesti, nel primo tempo lo abbiamo fatto. Nel secondo poi la Lazio ha alzato la pressione e forse ci è mancato un po’ di coraggio. Ma il fine de gioco è andare a far gol, si può giocare verticale”.

Avete affrontato la Lazio al ritorno lo scorso anno nel miglior momento della squadra di Sarri. Questo forse è il momento peggiore. In cosa la vede cambiata?

La Lazio veniva da un pareggio che ha dato grande morale per come è arrivato. Avevamo timore di questo entusiasmo, però credo che noi abbiamo comunque un’identità molto chiara e riusciamo a mettere in difficoltà le squadre che si chiudono molto dentro, come ha provato a fare la Lazio. Siamo riusciti a metterli in difficoltà, anche con il possesso palla. Ma al di là dei difetti della Lazio direi che abbiamo meriti noi. Penso che la Lazio farà un campionato di vertice e se la giocherà con le grandi”.

Se la sentirebbe di suggerire Colpani a Spalletti?

Lavora ogni giorno per migliorarsi, va lasciato tranquillo. Ha tutto: tecnica, talento, qualità, residenza. Ma deve crescere ancora, sta lavorando e non deve mai calare perché se vuole arrivare in Azzurro ne ha bisogno. Non sono i gol, ma le prestazioni”.

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