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Lazio, Onazi: “I tifosi? Unici. Contento per Danilo e Felipe”

Ogenyi Onazi
Intervenuto ai microfoni ufficiali della società l'ex biancocelesti Onazi ha ripercorso i momenti più belli vissuti con l'aquila sul cuore

redazionecittaceleste

L'ex centrocampista della Lazio, Ogenyi Onazi, affettuosamente chiamato Eddy in casa biancoceleste, è intervenuto ai microfoni ufficiali della società. Tanti i temi toccati dal nigeriano che, dalla Coppa Italia all'Europa League, ha ripercorso i momenti più belli vissuti con l'Aquila sul cuore: "Non ho ancora avuto modo di parlare con i miei ex compagni, si stanno allenando, dopo lo farò. Non posso dimenticare il momento della Coppa Italia. E' stato troppo importante per noi giocatori così come per i tifosi. I tifosi mi ricordano sempre della Coppa Italia. Anche per altri gol come quello al Napoli. E' stato un ottimo periodo che non posso dimenticare. La prima cosa che mi disse Reja fu di  tagliare capelli. Il mio sogno l'ho coronato? Quando sei in Nigeria pensi sempre di voler andare via per vincere. Ho pensato di vincere la Coppa d'Africa e l'ho vinta, un'altra cosa è il Mondiale e ne ho fatti due. In Brasile contro la Francia passammo il girone poi mi sono fatto male e sono uscito e abbiamo perso 2-0. Danilo e Felipe? Sono contento che Felipe sia tornato, abbiamo parlato una volta a cena, ho visto anche Cataldi con la fascia al braccio, sono proprio contento. Io in un centrocampo con Luis Alberto e Milinkovic? Chi non vorrebbe starci". 

Onazi

"Mi sarebbe piaciuto molto giocare con questi giocatori come Immobile e questo Milinkovic. Prima del 26 maggio Petkovic mi disse che io avrei dovuto marcare Totti e inserirmi dentro l'area e nel caso di palla persa sarei dovuto corre indietro per recuperarla: dovevo fare tutto (ride ndr). Mi ricordo a Milano dopo il mio gol che Marchetti esultò facendo la capriolo rischiando di farsi male. Qualche amico mi ricorda che nel centrocampo Milinkovic stava in panchina con noi (ride ndr). Contro il Fenerbache venni espulso, ci sto ancora male per un'arbitraggio assurdo. I tifo è uno dei migliori che abbia mai visto in carriere perché non è solo tifare allo stadio ma anche fuori, sui social, ovunque incontro tifosi della Lazio sono sempre disponibili e gentili.

Al Mondiale pensò tiferò Brasile. Prima del derby di Coppa Italia era impossibile dormire, dopo la partita dovevo andare in Nazionale ma è stato difficile, dal ristorante non potevo uscire dalla porta per la calca di persona. E' stato bellissimo, se penso a questo sono felice. Ai giovani dico che ci vuole tanta professionalità, coraggio e lavorare sempre. I giovani devono sempre imparare dai grandi. Quando stavo in prima squadra guardavo sempre Klose, Radu. Se non c'era professionalità Radu non sarebbe ancora qui. Ho imparato tanto, e i giovani devono imparare sempre dai grandi. Soprattutto fare sempre quello che dice l'allenatore e se c'è modo di fare qualche allenamento in èiù va fatto per se stessi. Quando stavo qui, facevo allenamenti personali per migliorarmi, se fai questo puoi diventare un grande giocatore".