Giornata di grande commozione in casa Lazio. In mattinata, infatti, ci sarà l'ultimo saluto a Vincenzo D'Amico, scomparso dopo una lunga battaglia contro la malattia. Tanti i messaggi d'affetto per l'ex giocatore biancoceleste, a testimonianza dei grandi ricordi lasciati nel campo di gioco e non solo. Dello stesso avviso è Adriano Panatta, storico tennista italiano intervistato da Il Messaggero.
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Lazio, Panatta ricorda D’Amico: “Uno dei più grandi talenti italiani”
Queste le sue parole: "Vincenzo era davvero una bravissima persona. Intelligente, pacato ed equilibrato, si è sempre comportato bene con tutti. Io l'ho paragonato ai grandi campioni italiani come Baggio e Mancini, perché lui era a quel livello. La sua carriera? Lui amava la Lazio e voleva rimanere a casa sua. Ha contribuito poi allo scudetto del 1974. Io e lui ci siamo conosciuti proprio in quegli anni, gli dicevo sempre che uno con il suo talento doveva giocare al Real o al Barcellona.
Aveva una qualità immensa, con il pallone ci parlava. Oggi talenti così non esistono più. Il fatto che Vincenzo venga ricordato con affetto anche dal mondo romanista è significativo, vuol dire tanto. Con Vincenzo mi sono sempre trovato alla grande, fin dagli anni '70".
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