Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Primo round a Lotito, ma per il mercato l’indice va sbloccato ugualmente

Claudio Lotito
Il primo round del ricorso anti indice di liquidità è andato virtualmente a Lotito che dovrà risolvere lo stesso la questione per il mercato

redazionecittaceleste

"Sfidare Lotito nelle aule del tribunale è come provare a battere il Real Madrid in Champions League". Paragoni importanti, quelli fatti da TuttoSport, commentando ed analizzando il responso del Collegio di Garanzia in merito al ricorso sull'indice di liquidità come requisito necessario per l'iscrizione al campionato. Ad onor del vero ciò che va realmente detto è che non si è trattato di un contenzioso tra la FIGC ed il solo Claudio Lotito bensì un alterco con la Lega Serie A. Il patron biancoceleste è stato sì grande promulgatore del ricorso ma non è stato l'unico. Così parlando si rischia di scatenare l'ennesima onda mediatica negativa sulla Lazio e questo nuocerebbe esclusivamente ad una squadra che non può permettersi altre distrazioni extra campo.

 

Indice per il mercato

Sebbene i parametri sballati della Lazio ammontassero da appena 2,5 milioni di euro, dopo il ricorso, questi soldi non andranno versati. Cifra da non pagare almeno per l'iscrizione al campionato; bisognerà infatti sbloccare l'indice di liquidità legato al mercato. La cifra rimane sempre la stessacambia, invece, il fine ultimo ovvero sbloccare il calciomercato per tesserare nuovi giocatori. A differenza che se fosse stato criterio di iscrizione (22 giugno data limite per far rientrare i parametri) non c'è ora una data limite per versare la cifra necessaria. Tuttavia, rimane il fatto del tempismo, ovviamente prima viene fatto prima si potranno chiudere gli acquisti. Con un rincaro nelle casse biancocelesti o tramite le cessioni (ancora nessuna) i 2,5 milioni andranno versati, accelerare i tempi sarebbe cosa saggia.

 

Appello al Tar

La questione tra Lega e FIGC è tutt'altro che archiviata e si prospetta l'inizio di un nuovo capitolo della vicenda. Gravina, inteso come impersonificazione dell'intera FIGC, ha deciso di impugnare la sentenza al Tar e vuole accelerare la compilazione delle motivazione. Una corsa contro il tempo perché, con la data ultima 22 giugno, difficilmente la Federcalcio potrà ribaltare la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport. La certezza è una sola: siamo solo all'inizio.