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Lazio, la Procura Federale riflette sulle parole di Lotito. Ma i precedenti…

Lotito
Tutte le dichiarazioni post Milan del presidente Lotito rischiano di essere messe sotto la lente d'ingrandimento della Procura Federale
Stefania Palminteri Redattore 

Un fiume in piena, il presidente Lotito al termine del match tra Lazio e Milan. L'arbitraggio di Di Bello lo ha fatto infuriare, ma il fastidio nasce da lontano. Non è la prima volta, quest'anno, che i biancocelesti vedono indirizzarsi gare importanti a causa di decisioni completamente sbagliate dagli arbitri di turno. Inoltre, c'è la battaglia contro la Federazione a fare da contorno. E' da lì che, secondo Lotito, le "spedizioni punitive" partono. Le parole del patron non sono state tenere, ma sono state molto oculate. Per questo motivo, Chiné riflette se aprire o meno un'inchiesta e un fascicolo in Procura Federale. I precedenti, però, sembrerebbero andare nella direzione opposta: solamente Iervolino, tra i patron, è stato punito con una multa.

"Le riforme, le decide la maggioranza. Non possiamo mettere i soldi, portare i ricavi e poi far decidere per noi qualcun altro. In Premier danno incarichi a terzi e, se non garantisci bene il servizio, ti cacciano", le parole di Lotito riportate dal Messaggero indirizzate non troppo velatamente a Gravina. E ancora: "In Lega abbiamo fatto una delibera votata all'unanimità con cui abbiamo chiesto di uscire dalla Federazione perché non ci sono le condizioni e non abbiamo l'obbligo di restarci dentro". Mollare la Figc, però, significherebbe uscire automaticamente dalle competizioni internazionali. La Uefa, infatti, riconosce soltanto i campionati organizzati dalle Leghe.

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