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Lazio, Orsi: “A Milano due punti persi ma Tudor è l’uomo giusto. Provedel…”

Tudor
Le parole e l'analisi dell'ex portiere biancoceleste sul momento stagionale della Lazio di Igor Tudor dopo il pareggio a San Siro con l'Inter
Edoardo Benedetti Redattore 

Intervenuto ai microfoni di tag24.it l'ex portiere biancoceleste Fernando Orsi ha parlato del momento stagionale della Lazio, di Tudor e dei singoli biancocelesti. Queste le sue parole.

Ripartiamo dal ritorno in campo di Provedel. Come lo hai visto contro l’Inter ed è la conferma che è il portiere titolare anche per la prossima stagione della Lazio?

“Spero di sì, me lo auguro per la Lazio, perché vorrebbe dire non avere alcun problema sul portiere. Provedel ha dimostrato, nonostante il mese e mezzo di assenza, di essere abbastanza integro e sempre sul pezzo. Sia lui che Mandas riescono a dare grandi garanzie in porta”.

Se si decide di ripartire da Provedel, allora Mandas va mandato a giocare, anche in prestito?

“Sinceramente non lo so, si può anche pensare di tenerlo in casa, facendolo crescere e magari consentendogli di giocare in Europa League e in Coppa Italia. Provedel ha 30 anni e sarebbe importante, per la Lazio, trovarsi un portiere già pronto dietro. L’idea è quella di far maturare Mandas per poi consentirgli di diventare titolare”.

A Milano la Lazio ha perso 2 punti?

“Sono due punti persi, in un campionato in cui la Lazio di punti ne ha lasciati tanti per strada. Mi vengono in mente quelli con il Monza, quelli con la Salernitana in casa, nelle prime giornate e anche contro l’Udinese. Ha vinto soltanto qualche scontro diretto e questo credo sia il campionato dei rimpianti. Si potevano pensare di avere degli obiettivi differenti e invece entrando in Europa League, secondo me, questa squadra ha fatto il minimo sindacale”.

L’impatto di Tudor è stato sicuramente positivo, ma spesso su di lui ci sono dei dubbi sui cambi e sulle scelte di formazione. Tu cosa ne pensi?

“Tudor sta cercando di sperimentare e dal suo arrivo ha fatto davvero tanto. Dobbiamo pensare a quello che ha trovato nel momento in cui è stato chiamato alla Lazio. Credo che sia il profilo giusto, nel momento giusto. Dopo l’addio di Sarri serviva un tecnico capace di entrare a gamba tesa su certe situazioni e lui lo ha fatto. Secondo me sta anche raccogliendo dei buoni risultati. Questa non è la sua squadra, ma quella che ha trovato e probabilmente non tutti sono adatti al suo modo di pensare il calcio. Vedremo cosa sarà in grado di fare l’anno prossimo. Per ora va bene così, poi è chiaro che si può sempre discutere tutto. Nel gioco del dare e avere, credo che lui abbia più dato”.

Ti aspetti un’estate di rivoluzione dal punto di vista del mercato?

“Mi aspetto dei giocatori differenti per caratteristiche, rispetto a quelle che erano le richieste di Sarri. Credo che Tudor voglia dei calciatori più fisici. Di sicuro però non credo che sarà rivoluzione totale. Si dovrà ragionare su due o tre senatori, che in questa sessione potrebbero anche decidere di andare via perché hanno bisogno di trovare, dopo tanti anni, nuovi stimoli. Felipe Anderson ha già deciso, ma mi riferisco soprattutto a Luis Alberto. Per quel che riguarda Immobile invece, io cercherei di trattenerlo, prendendo però un altro attaccante in grado di completare l’organico. Penso che Ciro, se responsabilizzato e se capisce che anziché 38 partite, ne può fare 15 ad alti livelli, può diventare un giocatore importante. È uno che, pur giocando male, ti garantisce la doppia cifra in termini di gol”.

Hai parlato di un altro attaccante, quindi credi che non può essere Castellanos il titolare da cui ripartire nella prossima stagione?

“Assolutamente, io credo che la Lazio abbia bisogno di un altro attaccante di peso, con caratteristiche differenti rispetto a quelle di Castellanos. Serve uno più fisico, che non sia in grado di giocare solo palla a terra e penso che lo abbia già detto anche Tudor in conferenza stampa”.