La partenza di Cataldi senza l'arrivo di un sostituto, ha portato la Lazio ad avere un centrocampo in cui Baroni ha solo Vecino come prima alternativa per la mediana. La coperta è corta, ma il tecnico può contare su calciatori che possono ricoprire più posizioni, un vantaggio viste le poche possibilità di ruotare gli uomini. Motivo per cui sarà ancora più centrale e fondamentale la presenza di Nicolò Rovella. Il maratoneta in maglia numero 6 permette anche quella flessibilità nei moduli che Baroni ha alternato in questi primi mesi di Lazio.
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Lazio, il dinamismo chiave di Rovella: con lui Baroni può variare più moduli
Il centrocampista azzurro può giocare sia da unico mediano in un 4-3-3, che permette a Baroni di inserire due mezzali al fianco del classe 2001 (da Guendouzi, passando per Castrovilli, Vecino e Dele-Bashiru). Così come può essere utilizzato da mediano in un centrocampo a due, in coppia con Guendouzi, in un 4-2-3-1 in cui la flessibilità resta la chiave. Lo dimostra l'ultima partita contro il Milan e quel 4-4-2 mascherato con Dia sulla trequarti. Con Baroni è ormai un lontano ricordo l'intransigenza sul sistema di gioco, una novità rispetto a due "puritani", in questo senso, come Sarri e Tudor. E Rovella resta la costante per permettere al nuovo tecnico di variare in base alle scelte dei primi undici e all'avversario da affrontare.
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