Lazio, tre mesi fa la profezia di Sarri: oggi Basic conquista tutti ad Auronzo

“Basic non si è involuto ma ci aspettavamo di più. Lui sarà il futuro della Lazio e su questo non ho grossi dubbi. Poi bisognerà vedere quanto tempo ci metterà”. Così Maurizio Sarri tre mesi fa, alla vigilia dell’ultima gara giocata contro il Sassuolo in campionato, spiegava il percorso di Toma Basic. Il calciatore croato era arrivato a Formello dal mercato della scorsa estate con grandissime aspettative. Ma dopo un inizio convincente aveva fatto fatica a mettere in mostra la crescita costante che Sarri sperava e che i tifosi si aspettavano. Da qui qualche critica eccessiva, subito cancellata dal tecnico della Lazio.

“Le parole le avevo ascoltate e sono contento, mi ha dato motivazione per il mio percorso all’interno della Lazio. Lo ringrazio. Non è stato un periodo facile perché sono stato due settimane a casa per il Covid e quando sono rientrato dovevo riprendere il ritmo”. Queste invece le parole di Toma Basic in risposta al tecnico biancoceleste, circa quindici giorni dopo quelle di Sarri e arrivate dopo l’ottimo subentro contro il Torino. Attestati di stima reciproci e dimostrazioni di difficoltà evidenti dietro le quali si cela sicuramente anche quella di ambientamento.

Basic è arrivato da un altro campionato, certamente meno competitivo, e senza parlare la lingua italiana. Per di più in una Lazio che stava attraversando un momento di rivoluzione totale. Inevitabile la difficoltà di ambientamento, insomma. Un anno dopo però la musica è cambiata e il ritiro di Auronzo di Cadore lo certifica in pieno. Sarri alza i ritmi e Toma risponde presente come ha fatto dall’inizio del ritiro. Capacità di calcio incredibile e forza fisica da non sottovalutare: il croato - alla sua prima volta ad Auronzo - dimostra a tutti le sue potenzialità. Sarri se ne era accorto già da tempo e lo ha aspettato, coccolandolo. Ora però se ne accorgono anche scettici e tifosi: quello in arrivo può davvero essere l’anno di Toma Basic.